il difficile ruolo dei genitori

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Semplice77
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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da Semplice77 » 05/11/2011, 14:21

tropicsnow ha scritto:qualche giorno fa ero con delle ragazze e si parlava di genitori... una di queste dice una cosa che mi ha colpito molto:"mio padre non è una brava persona". queste parole continuano a ritornarmi alla mente...
quando un figlio arriva a pensare certe cose di un genitore credo che tale genitore abbia fallito nel suo ruolo. anzi credo che non ci sia peggior condanna per un genitore che sentire il risentimento e la disistima del proprio figlio.


voi che rapporto avete con i vostri genitori? c'è qualcosa che proprio non riuscite a perdonare loro, oppure ad uno solo, e che vi porta a continui litigi e quindi a non vivere mai serenamente il rapporto con loro? oppure se siete riusciti a superare questo rancore, laddove ci sia stato, come è cambiato il rapporto?
un topic cosi bello non puo' stare in seconda pagina :)

io posso solo essere orgoglioso di mia madre,ha cresciuto 2 figli da sola importando a entrambi buona educazione,per quanto riguarda "rancore" volendo c'è ma sto cercando di superarlo,non è facile ma ci si prova

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justeyes89
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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da justeyes89 » 05/11/2011, 18:56

Ares87 ha scritto:[...]



Spesso si sente dire, quando noi giovani facciamo qualche ******... eh, la colpa è dei genitori... Questa è una balla secondo me. Nel senso, per me un padre e una madre hanno un ruolo fondamentale nei primi anni di vita del figlio, diciamo fino ai 12/13, poi però c'entrano poco con quello che uno diventa. Subentra l'ambiente esterno, gli insegnanti, gli amici... e la tua personalità si forma in base a come reagisci a questi nuovi stimoli. I genitori devono quindi, per me, essere bravi a infondere inzialmente al proprio figlio la capacità di potersi creare quei valori positivi che potranno consentirgli di reagire in maniera adeguata a quello che gli capita. E farlo, non in base ai valori dei suoi genitori, ma i base ai valori suoi, che egli è riuscito a crearsi, proprio grazie ai suoi genitori.

Mi sa che mi sono capito da solo.
ti sei spiegato benissimo e condivido le tue parole.Io e mio fratello abbiamo avuto la stessa educazione eppure siamo molto diversi,lui é venuto meglio insomma :D Io sinceramente penso che mio padre sia una brava persona,ma non un bravo padre,perché un genitore non abbandona i suoi figli senza chiedersi che fine hanno fatto,se sono vivi o morti per 20 anni.Non ho un rapporto con lui,ci ho provato quando avevo 11 anni e mi é bastato per capire che non era il caso di insistere.A 22 anni non mi trovo pentita di niente,sto bene così,anche perché non può mancarmi un qualcosa che non ho mai avuto.E non lo dico tanto per,sono felice davvero. ;)
Preoccupati più del carattere che della tua reputazione,perchè il carattere è ciò che sei,la reputazione ciò che gli altri pensano di te

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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da Ospite » 06/11/2011, 19:34

justeyes89 ha scritto:[...]
Io sinceramente penso che mio padre sia una brava persona,ma non un bravo padre,perché un genitore non abbandona i suoi figli senza chiedersi che fine hanno fatto,se sono vivi o morti per 20 anni.Non ho un rapporto con lui,ci ho provato quando avevo 11 anni e mi é bastato per capire che non era il caso di insistere.A 22 anni non mi trovo pentita di niente,sto bene così,anche perché non può mancarmi un qualcosa che non ho mai avuto.E non lo dico tanto per,sono felice davvero. ;)
Mi ha colpito la fredda sintesi che hai fatto di tuo padre, e del tuo rapporto con esso. Ti rispetto profondamente nella tua riflessione, ma spero tanto che, arrivando ad avere magari la sua età di adesso, tu riesca meglio a comprenderlo. Senza giustificarlo o magari perdonarlo per quanto ha fatto, ma giungere ad un approccio mentale diverso, più tollerante e sentimentale verso chi comunque ti ha dato il dono della vita assieme a tua madre.

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Messaggio da fabius.ol » 06/11/2011, 21:01

In passato ho avuto diversi scontri con i miei genitori, per emergere ed aver un po di libertà, per scappar di casa ho revocato il rinvio per il servizio di leva. Dovevo uscire, imparare come funziona il mondo, che è crudele e la maggiorparte delle persone ti vuol bidonare. Lo so va così, eppure ancora mi fido di esse. Nel frattempo ho rivalutato i miei, che anche se li ho allontanati per un pò di tempo mi hanno accolto e aiutato, come se fossi stato sempre al loro fianco. Hanno i loro difetti, ma chi non ne ha! Sono umani come tutti, quello che fanno loro per me, chissà se un giorno riuscirò a farlo per qualcuno... Non giudico, sicuramente con me sono stati più permissivi di come erano i loro genitori, è il salto generazionale. Mi ritengo fortunato, che ci siano ed anche se non glielo dico gli voglio bene!
Quando la solitudine ti spezza il cuore Non star lì a contare gli errori Non aspettare che l'amore torni Non sprecare il tuo tempo

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Messaggio da justeyes89 » 07/11/2011, 20:39

fabius.ol ha scritto:Mi ritengo fortunato, che ci siano ed anche se non glielo dico gli voglio bene!
e allora dì loro quanto li ami,che é sempre un gran piacere sentirselo dire
:D
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Messaggio da Assordante » 07/11/2011, 20:53

Il ruolo dei genitori è da sempre abbastanza complicato...
ma io direi che lo è pure quello dei figli..perchè non dirlo?
la soluzione?...volersi bene e aiutarsi...sempre
Anche l'amore è diventato precario..

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Messaggio da airlander » 07/11/2011, 20:57

justeyes89 ha scritto:[...]
e allora dì loro quanto li ami,che é sempre un gran piacere sentirselo dire
:D
si fallo sin che puoi, perchè arriva un momento nella vita di ognuno nel quale ci si rende conto di non poter mai più utilizzare quelle parole non dette....
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

foillina

Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da foillina » 08/11/2011, 16:32

tropicsnow ha scritto:qualche giorno fa ero con delle ragazze e si parlava di genitori... una di queste dice una cosa che mi ha colpito molto:"mio padre non è una brava persona". queste parole continuano a ritornarmi alla mente...
quando un figlio arriva a pensare certe cose di un genitore credo che tale genitore abbia fallito nel suo ruolo. anzi credo che non ci sia peggior condanna per un genitore che sentire il risentimento e la disistima del proprio figlio.


voi che rapporto avete con i vostri genitori? c'è qualcosa che proprio non riuscite a perdonare loro, oppure ad uno solo, e che vi porta a continui litigi e quindi a non vivere mai serenamente il rapporto con loro? oppure se siete riusciti a superare questo rancore, laddove ci sia stato, come è cambiato il rapporto?

Salve, io ho già raccontato altrove il rapporto con mio padre. E non è stato mai buono. Questo mi ha avvicinato ai miei studi, cioè la psicologia e purtroppo ho capito molte cose che a volte sarebbe meglio considerare prima di fare il genitore. Spesso quello che non fanno è frutto di ignoranza o semplicemente il retaggio dei genitori propri, a loro volta. E il brutto è che non ci si accorge dell'eredità dei propri genitori, nel bene o nel male. Quello che so, e che è accertato è che i genitori, in particolare la madre ma anche il padre, hanno una ENORME influenza sui bambini, specialmente da quando sono PICCOLISSIMI, in particolare dalla nascita ai 3 anni. E' una questione di bioritmi, di rapporto che si instaura e si vede dal semplice sguardo con la propria madre.
Sto parlando delle teorie sull'attaccamento, che sostanzialmente dicono che il primo rapporto col bambino è quello che imprime nella sua mente dei modelli operativi, che gli permetteranno di gestire le proprie emozioni, di creare la propria personalità e quindi i rapporti interpersonali. Se un genitore, anche non volendo, trasmette un'insicurezza al bambino (ad esempio non soddisfacendo i suoi bisogni, anche involontariamente) questa lo condizionerà tutta la santa vita!
Io non condanno mio padre per essere stato anaffettivo, freddo e sfuggente, ma mi ricorderò sempre la sensazione di imprevedibilità che sentivo, quando volevo avvicinarmi a lui. Pensavo: "Ora cosa posso fare per essere sicura che lui accetti il mio abbraccio?". E questa cosa per un bambino è TREMENDA, e prenderne atto in futuro è altrettanto tremendo, a volte neanche ci si riesce, perché le difese te lo impediscono...

Cari genitori, informatevi su voi stessi e conoscetevi prima di fare figli! Studiate, parlatene con qualcuno, figura professionale possibilmente!

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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da airlander » 08/11/2011, 20:16

foillina ha scritto:[...]
Salve, io ho già raccontato altrove il rapporto con mio padre. E non è stato mai buono. Questo mi ha avvicinato ai miei studi, cioè la psicologia e purtroppo ho capito molte cose che a volte sarebbe meglio considerare prima di fare il genitore. Spesso quello che non fanno è frutto di ignoranza o semplicemente il retaggio dei genitori propri, a loro volta. E il brutto è che non ci si accorge dell'eredità dei propri genitori, nel bene o nel male. Quello che so, e che è accertato è che i genitori, in particolare la madre ma anche il padre, hanno una ENORME influenza sui bambini, specialmente da quando sono PICCOLISSIMI, in particolare dalla nascita ai 3 anni. E' una questione di bioritmi, di rapporto che si instaura e si vede dal semplice sguardo con la propria madre.
Sto parlando delle teorie sull'attaccamento, che sostanzialmente dicono che il primo rapporto col bambino è quello che imprime nella sua mente dei modelli operativi, che gli permetteranno di gestire le proprie emozioni, di creare la propria personalità e quindi i rapporti interpersonali. Se un genitore, anche non volendo, trasmette un'insicurezza al bambino (ad esempio non soddisfacendo i suoi bisogni, anche involontariamente) questa lo condizionerà tutta la santa vita!
Io non condanno mio padre per essere stato anaffettivo, freddo e sfuggente, ma mi ricorderò sempre la sensazione di imprevedibilità che sentivo, quando volevo avvicinarmi a lui. Pensavo: "Ora cosa posso fare per essere sicura che lui accetti il mio abbraccio?". E questa cosa per un bambino è TREMENDA, e prenderne atto in futuro è altrettanto tremendo, a volte neanche ci si riesce, perché le difese te lo impediscono...
Cari genitori, informatevi su voi stessi e conoscetevi prima di fare figli! Studiate, parlatene con qualcuno, figura professionale possibilmente!
essendomi sposato molto giovane, a 21anni ero già padre, il rapporto avuto con mio figlio è sempre stato quello di un fratello maggiore, pur con il distinguo dei ruoli.
da subito ho sempre dedicato grandissimo tempo a lui, giocandoci assieme, probabilmente perchè a mia volta forse ero mentalmente ancora un bambino, mi veniva spontaneo e naturale, così è cresciuto, tant'è che quando in seguito alla separazione (consensuale e senza alcuno strascico) alla maggiore età ha deciso di ritornare a vivere con me, non è sorto alcun problema. ora è un uomo adulto al quale ho trasferito anche la passione per quello che era il mio lavoro di allora e come sovente accade l'allievo supera il maestro, con mia grande soddisfazione.
non saprei dire se sono stato un buon genitore, sicuramente non cattivo, eppure non ho appreso da nessuno cosa fare, ma semplicemente quello che sentivo. in buona sostanza non credo esista una scuola per essere genitori, penso sia utile seguire l'istinto, senza freni o inibizioni di sorta, coinvolgendoli sempre in tutto ciò che accade inorno a loro, sia nel bene che nel male, senza ritenere che non siano in grado di poter comprendere anche tutte le vicissitudini che la vita comporta. questa forse è la ricetta migliore per preparali ad affrontarla senza traumi eccessivi.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da foillina » 09/11/2011, 12:07

airlander ha scritto:[...]


essendomi sposato molto giovane, a 21anni ero già padre, il rapporto avuto con mio figlio è sempre stato quello di un fratello maggiore, pur con il distinguo dei ruoli.
da subito ho sempre dedicato grandissimo tempo a lui, giocandoci assieme, probabilmente perchè a mia volta forse ero mentalmente ancora un bambino, mi veniva spontaneo e naturale, così è cresciuto, tant'è che quando in seguito alla separazione (consensuale e senza alcuno strascico) alla maggiore età ha deciso di ritornare a vivere con me, non è sorto alcun problema. ora è un uomo adulto al quale ho trasferito anche la passione per quello che era il mio lavoro di allora e come sovente accade l'allievo supera il maestro, con mia grande soddisfazione.
non saprei dire se sono stato un buon genitore, sicuramente non cattivo, eppure non ho appreso da nessuno cosa fare, ma semplicemente quello che sentivo. in buona sostanza non credo esista una scuola per essere genitori, penso sia utile seguire l'istinto, senza freni o inibizioni di sorta, coinvolgendoli sempre in tutto ciò che accade inorno a loro, sia nel bene che nel male, senza ritenere che non siano in grado di poter comprendere anche tutte le vicissitudini che la vita comporta. questa forse è la ricetta migliore per preparali ad affrontarla senza traumi eccessivi.


Sicuramente è come dici tu. Infatti non parlo di singoli casi che sono andati a buon fine come il tuo. Parlo di tendenze, e in generale direi che è il caso di sapere, piuttosto che non sapere certe cose, ma non solo le teoria, proprio come si è dentro noi stessi, che insegnamento abbiamo ricevuto dai nostri rispettivi genitori, se siamo persone sicure o insicure ecc. L'istinto è fondamentale, e non verrà mai influenzato da qualcosa in più che si sa, anzi, al massimo verrà arricchito. Non è un modo, come molti possono pensare, di falsare il rapporto, non ci sono manuali dei bravi genitori. Secondo me bisogna soltanto informarsi su quanto i genitori possono far male (o bene) ai propri figli, molti non ne hanno la minima idea e trattano i figli non come bambini ma come persone alla pari.
Comunque sia, beato te e beata la tua famiglia! ;)

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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da airlander » 09/11/2011, 20:43

foillina ha scritto:[...]
Sicuramente è come dici tu. Infatti non parlo di singoli casi che sono andati a buon fine come il tuo. Parlo di tendenze, e in generale direi che è il caso di sapere, piuttosto che non sapere certe cose, ma non solo le teoria, proprio come si è dentro noi stessi, che insegnamento abbiamo ricevuto dai nostri rispettivi genitori, se siamo persone sicure o insicure ecc. L'istinto è fondamentale, e non verrà mai influenzato da qualcosa in più che si sa, anzi, al massimo verrà arricchito. Non è un modo, come molti possono pensare, di falsare il rapporto, non ci sono manuali dei bravi genitori. Secondo me bisogna soltanto informarsi su quanto i genitori possono far male (o bene) ai propri figli, molti non ne hanno la minima idea e trattano i figli non come bambini ma come persone alla pari.
Comunque sia, beato te e beata la tua famiglia! ;)
penso, prima di ogni altra cosa, che rimanga sempre la possibilità, anche dalle situazioni più negative, di poter trarre esperienze positive la dove si riesca a superare il muro dell'intransigenza.
molte volte nel corso della propria vita ci si troverà a dover affrontare tali aspetti, a noi la scelta di saperli decodificare facendo in modo che non divengano un fardello per tutto il resto della nostra esistenza.
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Re: il difficile ruolo dei genitori

Messaggio da justeyes89 » 12/11/2011, 19:11

foillina ha scritto:[...]





Sicuramente è come dici tu. Infatti non parlo di singoli casi che sono andati a buon fine come il tuo. Parlo di tendenze, e in generale direi che è il caso di sapere, piuttosto che non sapere certe cose, ma non solo le teoria, proprio come si è dentro noi stessi, che insegnamento abbiamo ricevuto dai nostri rispettivi genitori, se siamo persone sicure o insicure ecc. L'istinto è fondamentale, e non verrà mai influenzato da qualcosa in più che si sa, anzi, al massimo verrà arricchito. Non è un modo, come molti possono pensare, di falsare il rapporto, non ci sono manuali dei bravi genitori. Secondo me bisogna soltanto informarsi su quanto i genitori possono far male (o bene) ai propri figli, molti non ne hanno la minima idea e trattano i figli non come bambini ma come persone alla pari.
Comunque sia, beato te e beata la tua famiglia! ;)
sai secondo me non ci sono delle vere e proprie regole che una persona deve seguire per essere un bravo genitore.E' vero che l'influenza della famiglia é molto forte,ma non tutti i figli reagiscono allo stesso modo alle stesse situazioni.Prima riportavo l'esempio di me e mio fratello e ne é una conferma.Prova per un attimo a pensare che certi comportamenti che tu hai appartengono a te,te soltanto e non sono una conseguenza del comportamento di tuo padre.Io ho smesso di dare la colpa a lui,anzi sinceramente lo ringrazio perché mi ha reso più forte e più consapevole dei miei limiti.Sicuramente lo capirai anche tu,se non é già successo.
Preoccupati più del carattere che della tua reputazione,perchè il carattere è ciò che sei,la reputazione ciò che gli altri pensano di te