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Ospite


Messaggio da Ospite » 05/08/2010, 18:36

Merlino ha scritto:Sempre di educazione si tratta: come un bambino piccolo che rompe un vaso per protestare contro una cosa che non gli piace!
Supponiamo allora di casi davvero accaduti di due o piu' fratelli cresciuti dagli stessi identici genitori e dallo stesso nucleo familiare. Buona educazione e moralita' e stessa espressione di affetto e amore; pero' uno di loro, a parte tutto l'impegno della famiglia, continua a ripetere gli stessi identici errori portandosi poi alla criminalita'. Gli altri fratelli trovano successo nella vita, vivono bene e onestamente ma questo no.

Come si puo' spiegare un fenomeno di questo tipo?

cescoFran


Messaggio da cescoFran » 05/08/2010, 18:42

affabile ha scritto:[...]



Supponiamo allora di casi davvero accaduti di due o piu' fratelli cresciuti dagli stessi identici genitori e dallo stesso nucleo familiare. Buona educazione e moralita' e stessa espressione di affetto e amore; pero' uno di loro, a parte tutto l'impegno della famiglia, continua a ripetere gli stessi identici errori portandosi poi alla criminalita'. Gli altri fratelli trovano successo nella vita, vivono bene e onestamente ma questo no.

Come si puo' spiegare un fenomeno di questo tipo?
Alè, merlino è fregato. :DD

Ospite


Messaggio da Ospite » 05/08/2010, 20:56

poli_opposti ha scritto:[...]
Quindi nel rispondere al quesito, secondo me dobbiamo tenere conto anche il fatto che nel definire una persona "cattiva" lo facciamo anche secondo il nostro sistema etico, secondo il nostro codice di valori e, non ultimo, secondo la nostra cultura.
Con questo non voglio introdurre il problema del relativismo morale, ma forse un universale cattivo non è possibile e dunque una definizione univoca di cattiveria non esiste... che ne pensate?
Sono daccordo con te, ed è un po quello che ho cercato di dire anch'io col mio intervento su questo topic.
Persone e cose cattive definite tali al giorno d'oggi, magari 200 anni fà non lo erano.

Micol*


Messaggio da Micol* » 05/08/2010, 21:17

dies irae ha scritto:[...]




lo penso anche io.
non so in che misura ci sia questa attitudine, magari poca, ma c'è
Infatti non ci vedo nulla di male......C'è chi nasce con una sensibilità fuori dal comune e allora va bene, se invece sei una persona violenta allora è un fattore culturale e ambientale.Perchè una differenza di vedute così netta?Cosa c'è di cosi' terribile nell'accettare che una persona possa essere di animo "cattivo" indipendentemente da educazione o esperienza di vita?

Amico82
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Re: Cattivi.

Messaggio da Amico82 » 05/08/2010, 21:37

cescoFran ha scritto:Cattivi si nasce o si diventa?
Guarda, secondo me entrambi però c'è anche una componente "genetica" che si tramanda nelle famiglie (come è "genetica" anche la timidezza, ecc ecc)
Nel mio paese ad esempio c'è una famiglia da sempre soprannominata "i cattivi" (da me un tempo si usava dare "nomignoli" a tutte le famiglie a seconda delle loro caratteristiche o delle professioni che svolgevano, c'erano ad esempio "i biondi", i "caffettieri", ecc)
effettivamente molti di questi membri hanno una cattiveria incorporata, sono bastardi dentro.
Sicuramente poi c'è anche la cattiveria "acquisita", certe situazioni e fatti che ti accadono nella vita ti portando a diventare più insensibile e meno tollerante verso gli altri.
"la mente è la sua stessa condizione e, in sè sola, può fare dell'inferno un paradiso, del paradiso un inferno"

Ospite

Re: Cattivi.

Messaggio da Ospite » 05/08/2010, 22:07

cescoFran ha scritto:Cattivi si nasce o si diventa?
Secondo me non sempre ci si diventa ma un po' ci si nasce, pensiamo per esempio a quei bambini che fanno commenti pesanti su quelli meno fortunati, poi siamo noi adulti ad insegnare loro che non si deve fare

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tropicsnow
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Re: Cattivi.

Messaggio da tropicsnow » 05/08/2010, 22:14

Klaus72 ha scritto:[...]



Secondo me non sempre ci si diventa ma un po' ci si nasce, pensiamo per esempio a quei bambini che fanno commenti pesanti su quelli meno fortunati, poi siamo noi adulti ad insegnare loro che non si deve fare
ciao klaus è da un pò che non ti si vedeva da queste parti...

quanto ai bambini io direi che in loro vediamo cattiveria perchè ancora non hanno una morale, pudore, sovrastrutture etc. per cui dicono ciò che pensano o ripetono ciò che hanno sentito. poi, come hai detto tu, sono gli adulti ad insegnar loro cosa va detto e cosa no e qual è il comportamento giusto e quale no.

Ospite

Re: Cattivi.

Messaggio da Ospite » 05/08/2010, 22:18

tropicsnow ha scritto:ciao klaus è da un pò che non ti si vedeva da queste parti...
Eh sì, scompaio e riappaio....

Ospite

Re: Cattivi.

Messaggio da Ospite » 06/08/2010, 1:14

Amico82 ha scritto:Guarda, secondo me entrambi però c'è anche una componente "genetica". Nel mio paese ad esempio c'è una famiglia da sempre soprannominata "i cattivi" (da me un tempo si usava dare "nomignoli" a tutte le famiglie a seconda delle loro caratteristiche o delle professioni che svolgevano, c'erano ad esempio "i biondi", i "caffettieri", ecc)
effettivamente molti di questi membri hanno una cattiveria incorporata, sono bastardi dentro.
Sicuramente poi c'è anche la cattiveria "acquisita", certe situazioni e fatti che ti accadono nella vita ti portando a diventare più insensibile e meno tollerante verso gli altri.
Mi trovo a pensarla come te.

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Messaggio da Merlino » 06/08/2010, 9:40

affabile ha scritto:[...]

Supponiamo allora di casi davvero accaduti di due o piu' fratelli cresciuti dagli stessi identici genitori e dallo stesso nucleo familiare. Buona educazione e moralita' e stessa espressione di affetto e amore; pero' uno di loro, a parte tutto l'impegno della famiglia, continua a ripetere gli stessi identici errori portandosi poi alla criminalita'. Gli altri fratelli trovano successo nella vita, vivono bene e onestamente ma questo no.

Come si puo' spiegare un fenomeno di questo tipo?
Per Affabile.

A mio avviso è relativamente semplice.
Ognuno di noi ha delle tendenze naturali.
Chi è più aggressivo, chi lo è meno, chi è prepotente, chi è remissivo.
Sta alla famiglia insegnare ai figli come gestire le proprie emozioni e la propria aggressività per non oltrepassare il limite fra "buoni" e "cattivi".
Personalmente, conosco una famiglia con figli "buoni" e "cattivi": la mia impressione è che i "cattivi" siano quelli che sono stati trascurati dai genitori in favore degli altri e che, per questo, siano cresciuti pieni di rancore e di cattiveria.
cescoFran ha scritto:[...]

Alè, merlino è fregato. :DD
Per cescoFran.

Basta la risposta? :D

Ospite


Messaggio da Ospite » 06/08/2010, 11:49

Merlino ha scritto:Per Affabile.

A mio avviso è relativamente semplice.
Ognuno di noi ha delle tendenze naturali.
Chi è più aggressivo, chi lo è meno, chi è prepotente, chi è remissivo.
Sta alla famiglia insegnare ai figli come gestire le proprie emozioni e la propria aggressività per non oltrepassare il limite fra "buoni" e "cattivi".
Personalmente, conosco una famiglia con figli "buoni" e "cattivi": la mia impressione è che i "cattivi" siano quelli che sono stati trascurati dai genitori in favore degli altri e che, per questo, siano cresciuti pieni di rancore e di cattiveria.
Anche, e' vero hai ragione. :D

O magari sono i genitori stessi che etichettano fin da piccoli i figli "separandoli" tra i "buoni" e i "cattivi" o tra i piu' difficili" e i meno "difficili". Il problema e' che i figli crescendo riescono a crederci. Poi da adulti quando decidono di allontanarsi dai genitori e riescono a scoprire se stessi e chi sono realmente, si accorgono che quanto era stato etichettato a loro anni apprima non era per nulla vero...nemmeno microscopicamente vicini alla verita'. :O

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Messaggio da Merlino » 06/08/2010, 11:54

affabile ha scritto:[...]

Anche, e' vero hai ragione. :D

O magari sono i genitori stessi che etichettano fin da piccoli i figli "separandoli" tra i "buoni" e i "cattivi" o tra i piu' difficili" e i meno "difficili". Il problema e' che i figli crescendo riescono pure a crederci. Poi magari da adulti quando decidono di allontanarsi dai genitori e riescono a scoprire se stessi e chi sono, si accorgono che quanto era stato etichettato a loro anni apprima non era per nulla vero...ma nemmeno microscopicamente. :O
Hai perfettamente ragione!
E' la triste e ben nota vicenda dei "figli prediletti": mettere un figlio sopra agli altri non può che creare traumi! E le conseguenze spesso si vedono a distanza di anni!

alvin
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Re: Cattivi.

Messaggio da alvin » 27/08/2010, 17:55

cescoFran ha scritto:Cattivi si nasce o si diventa?
Sono dell'idea che nasciamo tutti puri e fragili, quindi sono dell'opinione che cattivi si diventi...

Ospite


Messaggio da Ospite » 27/08/2010, 23:46

Merlino ha scritto:[...]
E' la triste e ben nota vicenda dei "figli prediletti": mettere un figlio sopra agli altri non può che creare traumi! E le conseguenze spesso si vedono a distanza di anni!
Questo succedeva tantissimo nella tipica famiglia patriarcale di ottocentesca memoria. Poi quando era l'ora del testamento, ecco che simili preferenze, fomentavano e facevano fiorire cattiverie di primissima qualità.

julianus_83


Messaggio da julianus_83 » 28/08/2010, 12:46

Merlino ha scritto:[...]



No, sbagliato!
Si nasce "neutri"!
Poi è la vita che ci fa prendere una strada piuttosto che un'altra!
Don Merlino, mi sembra di sentire un prete che parla alla massa di credenti..... :DD
scherzi a parte non penso sia cosi, non siamo tutti uguali, si può credere davvero a una cosa del genere?

shylock

Re: Cattivi.

Messaggio da shylock » 03/09/2010, 15:09

dies irae ha scritto:[...]



io la vedo così:

di sicuro, se non l'hanno già fatto, scopriranno dei geni che regolano la propensione o meno a comportamenti antisociali, sadici, amichevoli, conformisti, anticonformisti, toreri ( :D ), ....

per cui da questo punto di vista siamo più o meno portati a comportamenti che la società vede come cattivi.

su queste fondamenta poi, le condizioni ambientali e l'educazione costruiscono quella che è la nostra personalità.

sarebbe interessante capire QUANTO in tutto questo, incida il nostro "io".



ad esempio, io e micol (perdonami, un nick a caso), se avessimo la stessa genetica, e crescessimo nelle stesse esatte precise condizioni, avremmo le stesse identiche personalità, oppure avremmo quel qualcosa dentro che ci porterebbe ad essere anche diametralmente opposti? (ovviamente lei buona, e io cattivo :D )

i grandi misteri della vita...
nel cervello umano ci sono i così detti "neuroni specchio".
essi sono, in pratica, quei neuroni che ci permettono di immedesimarci nelle situazioni che, viste di persona o acquisite in altro modo, vengono vissute da altri.
essi, inoltre, ci permettono anche di immaginare, ancora immedesimandoci (mettendoci nei panni) di altri, cosa proveremmo noi se fossimo al posto loro.
il loro numero (dei neurono specchio) varia da individuo a individuo, ma questo non influenza molto il comportamento.
quello che lo influenza è, invece, il loro grado di attivazione.
possono essere più o meno attivi per motivi tanto naturali o, se vogliamo, spontanei, quanto indotti, cioè pilotati (stimolati) dalla corteccia pre-frontale, sede del pensiero e dell'io coscente.
parimenti il loro grado di attivazione può essere diminuito dalla medesima zona del cervello.
pertanto "cattivi" si può nascere o diventare indifferentemente, come "buoni", altrettanto indifferentemente.

shylock

Re: Cattivi.

Messaggio da shylock » 03/09/2010, 15:35

alvin ha scritto:[...]



Sono dell'idea che nasciamo tutti puri e fragili, quindi sono dell'opinione che cattivi si diventi...
i comportamenti che potremmo definire con un neologismo "pro-sociali" sono comparsi in epoche remote per ragioni di sopravvivenza.
in gruppo si cacciano meglio le prede, si coltiva più terra, si difendono meglio i "cuccioli" ecc.
peraltro per la scalata gerarchica del gruppo, per raggiungere la leadership o comunque posizioni dominanti che ci favoriscono, per esempio, nella spartizione della preda o delle derrate alimentari, l'aggressività è determinante.
l'uomo non può essere definito un animale sociale propriamente detto, come, parimenti, non lo si può definire interamente individualista.
infatti la genetica ci ha selezionato per trarre vantaggio, a seconda delle circostanze, tanto dall'una quanto dall'altra situazione, permettendoci di rimanere in un gruppo o di starsene da soli a seconda di quello che ci conviene fare, in quella circostanza.
oggi i comportamenti "pro-sociali" si ritrovano in misura maggiore nei gruppi composti da un numero limitato di persone e/o in situazioni inconsuete. avete notato come in un condominio di una grande città i vicini di casa nemmeno si conoscono e salutano in ascensore? e parimenti, avete notato, facendo una passeggiata in montagna, magari, come chi si incontra sul sentiero, pur essendo un perfetto sconosciuto che magari non si rincontrerà mai più nella vita, egli ci saluti con calore ed affabilità?
un luogo "sicuro" come la propria casa non richiede una socialità, mentre un posto sconosciuto e potenzialmente pericoloso come un bosco o un sentiero di montagnia richiede di stringere legami sociali per garantirci la sopravvivenza.
...l'uomo di sicuro è un animale, ma alcuni sono proprio bestie!...

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Re: Cattivi.

Messaggio da amicixia21 » 06/09/2010, 13:29

cescoFran ha scritto:Cattivi si nasce o si diventa?
Ciao
Secondo me tutti e due...
c'è chi nasce cattivo....ma cè anche chi lo diventa nel corso della vita...
Penso però che se qualcuno lo vuole veramente, può eliminare questo suo lato negativo...ma la maggior parte delle persone cattivelle che conoscono, di cambiare non gliene può fregare di meno!!
Così sono e così stanno bene e vogliono restare....