alvin ha scritto:[...]
Sono dell'idea che nasciamo tutti puri e fragili, quindi sono dell'opinione che cattivi si diventi...
i comportamenti che potremmo definire con un neologismo "pro-sociali" sono comparsi in epoche remote per ragioni di sopravvivenza.
in gruppo si cacciano meglio le prede, si coltiva più terra, si difendono meglio i "cuccioli" ecc.
peraltro per la scalata gerarchica del gruppo, per raggiungere la leadership o comunque posizioni dominanti che ci favoriscono, per esempio, nella spartizione della preda o delle derrate alimentari, l'aggressività è determinante.
l'uomo non può essere definito un animale sociale propriamente detto, come, parimenti, non lo si può definire interamente individualista.
infatti la genetica ci ha selezionato per trarre vantaggio, a seconda delle circostanze, tanto dall'una quanto dall'altra situazione, permettendoci di rimanere in un gruppo o di starsene da soli a seconda di quello che ci conviene fare, in quella circostanza.
oggi i comportamenti "pro-sociali" si ritrovano in misura maggiore nei gruppi composti da un numero limitato di persone e/o in situazioni inconsuete. avete notato come in un condominio di una grande città i vicini di casa nemmeno si conoscono e salutano in ascensore? e parimenti, avete notato, facendo una passeggiata in montagna, magari, come chi si incontra sul sentiero, pur essendo un perfetto sconosciuto che magari non si rincontrerà mai più nella vita, egli ci saluti con calore ed affabilità?
un luogo "sicuro" come la propria casa non richiede una socialità, mentre un posto sconosciuto e potenzialmente pericoloso come un bosco o un sentiero di montagnia richiede di stringere legami sociali per garantirci la sopravvivenza.
...l'uomo di sicuro è un animale, ma alcuni sono proprio bestie!...