La "pena capitale" delle idee

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ernesto
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La "pena capitale" delle idee

Messaggio da ernesto » 07/10/2009, 8:01

Mi chiedevo se l'uccisione di un essere umano da parte della società possa essere considerata un atto morale.Alcuni dicono che la società ha il diritto di uccidere degli esseri umani per impedire la propria distruzione.Infatti in caso di guerra o di attività eversive l'individuo può rappresentare una minaccia reale. Ma nell'eventualità in cui il "criminale" non sia una minaccia diretta, il caso si complica.Quando si uccide un essere umano si uccide una fonte di pensiero.Se le "idee" vengono considerate a valore morale superiore rispetto alle configurazioni sociali si compie un atto immorale.Ad esempio è considerato più morale che un medico uccida il germe piuttosto che il paziente.Mi domando se sia più morale che un'idea uccida una società e non il contrario?.
Un'altro dubbio sulla "pena capitale" è che indebolisce la capacità di evolversi di cambiare.Solitamente non sono i "bravi" cittadini che se ne stanno zitti e in fila a introdurre veri mutamenti di una società.Sono i "cattivi" individui che a distanza di anni risulteranno gli artefici di quella "forza" che contribuisce all'evoluzione sociale
le orecchie ascoltano....

filo1979
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Messaggio da filo1979 » 07/10/2009, 11:18

Non vedo che "benefici" possa portare una "persona", come chessò Olindo Romano, alla società.... personalmente sono dell'idea che certe scorie vadano rimosse prima possibile, una volta accertato il fatto che han fatto quel che han fatto.

Se un organismo ha un virus, non è che dice "Cià, vediamo cosa succede se me lo tengo e non mi curo" , se ne ha la possibilità, tende ad eliminarlo in maniera definitiva (ovviamente, se non ha questa scelta, piano piano magari svilupperà una resistenza al virus, ma ci vorranno secoli).

Una bestia che uccide i suoi genitori a martellate, non è una fonte di pensiero, ma solo un'anomalia del sistema che va sanata in maniera definitiva.

etherealmirror


Messaggio da etherealmirror » 07/10/2009, 18:08

filo1979 ha scritto:Non vedo che "benefici" possa portare una "persona", come chessò Olindo Romano, alla società.... personalmente sono dell'idea che certe scorie vadano rimosse prima possibile, una volta accertato il fatto che han fatto quel che han fatto.
Ci sarebbe un problema: la metà della gente che è finita arrosto sulla sedia elettrica negli States era innocente...lo si è scoperto purtroppo solo a distanza di anni dalla loro esecuzione...inoltre la gran parte era di etnia ispanica o afroamericana (particolare piuttosto inquietante) condannata a morte sulla base di prove traballanti, tutt'altro che solide. Ogni tanto alla tele mandano un servizio in cui un tizio che ha passato ingiustamente 20 di carcere esce e dice la sua...era innocente e l' hanno capito dopo un ventennio ordinandone la scarcerazione (meglio tardi che mai). E'una questione un pò complicata anche per questo motivo (ma non solo ovviamente...c'è la questione morale e via dicendo...).

ernesto
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Messaggio da ernesto » 07/10/2009, 20:01

filo1979 ha scritto:Non vedo che "benefici" possa portare una "persona", come chessò Olindo Romano, alla società.... personalmente sono dell'idea che certe scorie vadano rimosse prima possibile, una volta accertato il fatto che han fatto quel che han fatto.

Se un organismo ha un virus, non è che dice "Cià, vediamo cosa succede se me lo tengo e non mi curo" , se ne ha la possibilità, tende ad eliminarlo in maniera definitiva (ovviamente, se non ha questa scelta, piano piano magari svilupperà una resistenza al virus, ma ci vorranno secoli).

Una bestia che uccide i suoi genitori a martellate, non è una fonte di pensiero, ma solo un'anomalia del sistema che va sanata in maniera definitiva.
Quello che mi chiedevo è se esiste una scala di valore dei codici morali che "definiscono" i vari livelli evolutivi.Se esistesse
al primo livello potremmo trovare codici che stabiliscono la supremazia della della vita biologica sulla natura inanimata.Questi permettono all'uomo di "sfruttare" la terra. Al secondo ne esistono altri che affermano la supremazia dell'ordine sociale sulla vita biologica,e questa è la morale convenzionale con i suoi divieti:contro la droga,l'omicidio, il furto ecc..
Abbiamo al terzo livello un gruppo di codici che afferma la supremazia dell'ordine intellettuale sull'ordine sociale:democrazia,giustizia,libertà di parola,libertà di stampa ecc...
Nella storia abbiamo avuto personaggi come Gandi, Martin Luther King Che guevara ecc..e migliaia di persone che sono state sottoposte alla " pena capitale" per le loro idee.
La mia domanda è moralmente corretto che i codici morali sociali (quelli del secondo gruppo) possano cancellare quelli del terzo?

Ciao
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Ares87
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Messaggio da Ares87 » 07/10/2009, 21:01

ernesto ha scritto:[...]



Quello che mi chiedevo è se esiste una scala di valore dei codici morali che "definiscono" i vari livelli evolutivi.Se esistesse
al primo livello potremmo trovare codici che stabiliscono la supremazia della della vita biologica sulla natura inanimata.Questi permettono all'uomo di "sfruttare" la terra. Al secondo ne esistono altri che affermano la supremazia dell'ordine sociale sulla vita biologica,e questa è la morale convenzionale con i suoi divieti:contro la droga,l'omicidio, il furto ecc..
Abbiamo al terzo livello un gruppo di codici che afferma la supremazia dell'ordine intellettuale sull'ordine sociale:democrazia,giustizia,libertà di parola,libertà di stampa ecc...
Nella storia abbiamo avuto personaggi come Gandi, Martin Luther King Che guevara ecc..e migliaia di persone che sono state sottoposte alla " pena capitale" per le loro idee.
La mia domanda è moralmente corretto che i codici morali sociali (quelli del secondo gruppo) possano cancellare quelli del terzo?

Ciao

Non so se ho capito bene quello che vuoi dire, ma, secondo me, questa scala di valori esiste. In democrazia un'idea non è perseguitabile (purchè sia pacifica) e ci mancherebbe che esistesse la pena capitale per dei valori intellettuali. Anche i personaggi che citi... sono stati assassinati; non ammazzati dallo Stato.. è una cosa diversa.

Quello che è perseguibile è ciò che va contro i valori sociali (quelli del secondo gruppo), ma anche qui, secondo me, bisogna fare una distinzione tra livelli...
Non possiamo mettere sullo stesso piano reati di furto, droga, omicidio, pedofilia. In quest'ultimo caso, personalmente, sono favorevole alla pena capitale.

etherealmirror

Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da etherealmirror » 07/10/2009, 22:16

ernesto ha scritto:Alcuni dicono che la società ha il diritto di uccidere degli esseri umani per impedire la propria distruzione.
Si sbagliano: è sufficiente condannarli all'ergastolo...

etherealmirror

Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da etherealmirror » 07/10/2009, 22:20

ernesto ha scritto: Un'altro dubbio sulla "pena capitale" è che indebolisce la capacità di evolversi di cambiare.Solitamente non sono i "bravi" cittadini che se ne stanno zitti e in fila a introdurre veri mutamenti di una società.Sono i "cattivi" individui che a distanza di anni risulteranno gli artefici di quella "forza" che contribuisce all'evoluzione sociale
Un esempio?

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Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da tropicsnow » 07/10/2009, 22:54

etherealmirror ha scritto:[...]


Si sbagliano: è sufficiente condannarli all'ergastolo...
concordo :D
ernesto ha scritto:Alcuni dicono che la società ha il diritto di uccidere degli esseri umani per impedire la propria distruzione.
chi lo dice? e in che tipo di società?

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Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da ernesto » 08/10/2009, 7:17

etherealmirror ha scritto:[...]


Un esempio?
Quello che mi chiedo è che se i codici morali sociali sono configurazioni "statiche" gli individui che propongono il cambiamento di tali codici inevitabilmente si scontreranno con la società .Gli uomini che chiedevano l'uguaglianza tra bianchi e neri urtarono contro il muro costituito dagli schemi statici sociali di quel tempo.Erano considerati "cattivi" cittadini perchè portatori di quella qualità "dinamica" necessaria per modificare gli schemi sociali precedenti.E da qui forse che nasce "la pena capitale" che la società attua nei confronti delle idee.

Ciao
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Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da tropicsnow » 08/10/2009, 11:49

ernesto ha scritto:[...]



Quello che mi chiedo è che se i codici morali sociali sono configurazioni "statiche" gli individui che propongono il cambiamento di tali codici inevitabilmente si scontreranno con la società .Gli uomini che chiedevano l'uguaglianza tra bianchi e neri urtarono contro il muro costituito dagli schemi statici sociali di quel tempo.Erano considerati "cattivi" cittadini perchè portatori di quella qualità "dinamica" necessaria per modificare gli schemi sociali precedenti.E da qui forse che nasce "la pena capitale" che la società attua nei confronti delle idee.

Ciao
non credo siano configurazioni "statiche", come le chiami tu, altrimenti non ci sarebbe mai stato alcun cambiamento! questi codici morali di cui parli dipendono anche dallo stile di vita della comunità in un dato momento storico e variano da una società ad un'altra ad esempio ciò che per la cultura occidentale piò sembrare immorale non lo è per quella orientale e così via... anche per la tutela dei beni giuridici vige lo stesso principio: quali beni richiedano l'intervento del diritto, non può essere stabilito in modo definitivo, ma dipende storicamente dalle scelte che il legislatore compie, in sintonia con i sistemi di valore su cui si fonda la vita della comunità tenendo conto anche della struttura della compagine sociale e degli ordinamenti politici che essa si è dati.

ernesto
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Re: La "pena capitale" delle idee

Messaggio da ernesto » 08/04/2010, 8:26

tropicsnow ha scritto:[...]



non credo siano configurazioni "statiche", come le chiami tu, altrimenti non ci sarebbe mai stato alcun cambiamento! questi codici morali di cui parli dipendono anche dallo stile di vita della comunità in un dato momento storico e variano da una società ad un'altra ad esempio ciò che per la cultura occidentale piò sembrare immorale non lo è per quella orientale e così via... anche per la tutela dei beni giuridici vige lo stesso principio: quali beni richiedano l'intervento del diritto, non può essere stabilito in modo definitivo, ma dipende storicamente dalle scelte che il legislatore compie, in sintonia con i sistemi di valore su cui si fonda la vita della comunità tenendo conto anche della struttura della compagine sociale e degli ordinamenti politici che essa si è dati.

Ho ripreso questo discorso perchè sono un pò confuso. Quello che mi domando se i principi, le leggi, i valori non sono "schemi statici" dovrebbero essere in grado da soli di "mutare" nel tempo.Credo che tutto ciò non sia possibile in quanto non sono in grado di percepire la "qualità dinamica" nè di adeguarvisi.Forse solo la "componente"umana è in grado di fare ciò.

Ciao
le orecchie ascoltano....

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Messaggio da ernesto » 30/07/2010, 8:12

Ares87 ha scritto:[...]


........

Non possiamo mettere sullo stesso piano reati di furto, droga, omicidio, pedofilia. In quest'ultimo caso, personalmente, sono favorevole alla pena capitale.

Si può sempre cambiare idea il tempo in alcuni casi ci aiuta.

Ciao
le orecchie ascoltano....

Ares87
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Messaggio da Ares87 » 30/07/2010, 12:53

ernesto ha scritto:[...]




Si può sempre cambiare idea il tempo in alcuni casi ci aiuta.

Ciao
Hai ragione infatti ho cambiato idea rispetto a questa frase.