airlander ha scritto:[...]
chi ha realizzato immagini prima dell'avvento del digitale ha una cultura sicuramente più profonda nell'imprimere sensazioni che solo ad un osservatore molto attento oggi non sfuggono, senza nulla togliere al fatto che la tecnologia attuale consente ciò che prima era impossibile.
non esistono persono che non siano fotogeniche tutto stà a cogliere ciò che altri non sanno vedere oltre agli schemi della retorica.
i due esempi a seguire mostrano il ritratto due persone sconosciute e di una sicuramente più nota al pubblico maschile (e che da tempo non è più).
certo molto più semplice è avvalersi di quelle icone che attraggono la massa, ma proprio qui stà la differenza che intercorre tra l'arte di comunicare e la mediocrità del solo leggere.
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vorrei chiederti una cosa . tempo fa vidi un'intervista di david letterman (che mi piace) a Annie Leibovitz (simpatica, riuscivo a capire cosa diceva) ,stufa di fare ritratti a queste celebrities, che parlava del suo libro su paesaggi ed oggetti americani (oggetti tipici che sono nei musei di storia americana: dai puppets, alla prima pietra dei pellegrini, dai baffi di lincoln , alle matite di georgia o keefe). sosteneva che il digitale per lei è stata nella foto d'autore una rivoluzione SOLO positiva e che lei usava solo il digitale.
che ne pensi? è vero? ti piace come artista?
è strano come la gente cada nel trucchetto, tanto caro agli studios, di fare discussioni sui personaggi dello spettacolo (mi piace, non mi piace, invidia, non invidia, occhi grandi, occhi piccoli, silicone qui, silicome li').
sono dei prodotti commerciali, delle industrie , anche i veri artisti (tipo al pacino) quando parlano del loro lavoro ne parlano come business.
fin quando ci sarà un pubblico che andrà avedere una soubrette svizzera che non sa cantare ne' ballare va bene. non c'è da accalorarsi .
