arietina76 ha scritto:[...]
dissento completamente da quello che stai dicendo, e anzi, trovo che le tue parole suonino offensive nei confronti di chi ha dato il sangue e la propria vita, per quello che tu chiami "ideale risorgimentale".
come ho già detto, credo che il buono e il cattivo ci sia dovunque, in ogni categoria, senza che per questo debba essere fatta di ogni erba un fascio.
dici che la divisa è solo un modo per far soldi...
io sinceramente non credo. certamente c'è chi lo farà ma queste ragioni, ma anchi chi lo fa per ben altri motivi.
e sai perchè ne sono convinta? perchè ci sono valori che il denaro non può comprare. mi dici cosa se ne fa di tutti quei soldi, cui tu fai riferimento, un militare che poi si trova coinvolto ad sempio in una missione all'estero e perde la vita? mi dici quale vantaggio ha ne ha mai tratto, visto che i soldi - essendo impegnato in missione - non se ligode, e dopo - a causa e nelcorso di quella stessa missione - perde la vita?
mi dici quale fruttuoso calcolo opportunistico ha mai messo in atto? perchè io sinceramente non vedo "questa gran furbata" (mi scuso per l'espressione, che non vuole essere offensiva nei confronti di nessuno, ma solo rendere bene l'idea) da parte del militare....

ciao,
oltre a quotarti aggiungo:
Voglio raccontarvi una storia.
All’inizio il buon Dio creò la terra ed in seguito creò gli animali, fra questi creò il lupo e l’agnello.
Fino a quando sul pianeta regnò l’amore tutto andò bene.
Poi accadde il fattaccio e le cose cambiarono. Cominciò a prevalere la legge del più forte, l’agnello dovette cominciare a difendersi e non riuscendovi da solo un buon uomo si offrì di farlo, così l’agnello si sentì al sicuro.
Il lupo allora andò a caccia in un altro luogo, anche lì vide un agnello che rischiava di essere divorato, sentito il grido di aiuto il buon uomo si spostò ed aiutò l’agnello a difendersi dal lupo.
In questa breve storia lascio a voi decidere chi è il buono ed il cattivo !
Non è una favola di Fedro, non oserei mai paragonare i miei scritti con i suoi ma ho cercato di esprimermi nel modo più chiaro a me possibile.
Questa allegoria che comunque mi sono permesso di esporvi vuole essere una chiarificazione per chi ritiene che il mondo in cui si vive è solo quello che non dista da noi che pochi chilometri, tutto il resto, come recitava una vecchia canzone, è noia.
Ci sono delle popolazioni sotto lo schiaffo di una dittatura o di una cultura che, ad esempio, considera le donne o meglio, scusate, non le considera affatto, oppure che ci siano dei bambini a cui viene negata la gioia della fanciullezza, che ci siano intere popolazioni o classi sociali succubi di altre o addirittura sterminati (questione curda, con ancora circa 40 milioni di persone private di qualsiasi diritto), potrei continuare a elencare moltissimi altri casi, preferisco però invitarvi a leggere due libri che a me hanno dato tanto: “il cacciatore di aquiloni” e “mille splendidi soli” avrete uno spaccato della vita, se così si può chiamare, delle donne afgane.
Penso bisognerebbe uscire dal microcosmo in cui si è scelti di vivere e accettare che il mondo è uno, e bisogna viverlo nella sua totalità senza frontiere, senza distinzione di colore della pelle, in fratellanza e in armonia con tutti gli altri. Forse tutto ciò è un’utopia ma lo vorrei, al momento però ciò non è possibile e così bisogna lottare perché ciò, un giorno magari lontano, possa accadere ecco a cosa servono i militari, a proteggere ed intervenire a soccorrere chi ha bisogno in Italia e, sotto mandato ONU, anche fuori dai nostri confini nazionali, credo perché ormai il mondo è la nazione di tutti.
La testimonianza che vi posso dare io è che quando nel lontano 1980 ho svolto il servizio militare di leva, sono intervenuto con il battaglione dove prestavo servizio, nel terremoto della Basilicata, ho visto gente sofferente, estratto morti dalle macerie e dato un minimo di supporto logistico a quelle popolazioni, finito con quella missione, al rientro in sede, siamo partiti per Santa Marinella dove un’alluvione aveva allagato l’intera cittadina e anche lì ci siamo dati da fare per soccorrere la popolazione locale. Quello che ho constatato ultimamente è stato l’intervento delle forze armate, in concorso con la Protezione Civile, nel terremoto in Abruzzo, e credo che anche lì abbiano dato il loro costruttivo contributo.
Che poi nel mucchio ci siano le mele marce, che ci sia chi andrebbe denunciato, e chi sà non lo fà generalizzando la cosa, è tutto un altro discorso, e qui mi ripeto, non perché nel mucchio vi sia un ladro tutti gli altri per sillogismo lo siano anch’essi, se si vogliono cambiare le cose non bisogna sparare nel mucchio ma avere il coraggio delle proprie azioni e denunciare a chi di dovere quello che non và, troppo facile criticare ma non fare nulla per migliorare le cose.
Ciao