ecco, questo è vero, nel senso che per me è molto importante il modo in cui mi vengono dette le cose: da un amico stretto le critiche le accetto, ma ovviamente devono essere dette in maniera educata e rispettosa, altrimenti divento una belva. :[Etere ha scritto:[...]
Sicuramente, ma non accettare le critiche è un limite. E' chiaro che c'è modo e modo di muovere una critica, ma è impossibile che in un rapporto di amicizia come si deve non si verifichi mai un problema dal quale può scaturire una rimostranza, ecc.
il presupposto, comunque, è che si tratti di una persona con cui c'è una certa confidenza, e che quindi "se lo può permettere", diciamo così.
e io, in effetti, avevo capito che si parlasse di questa ipotesi...

se invece parliamo di un semplice conoscente, o di una persona che si conosce appena, allora no: trovo che la schiettezza a tutti i costi sia spesso un modo per cercare di far passare la cattiveria gratuita.
se un amico critica qualcosa di me, ok: ci ragiono su (magari poi penso comunque di aver ragione io, ma ci penso).
se però me lo dice un estraneo con cui non ho nulla a che fare, mi domando perchè si debba sentire in diritto di avere tutta questa franchezza.....