tropicsnow ha scritto:[...]
a dire il vero non ho mai letto un suo libro, ma solo articolati pubblicati qua e là e seguito in tv. io seguo un'altra corrente di pensiero...
[...]
non mi riferivo a te. parlavo in generale.
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diciamo che ho una discreta cultura in materia, ma non sono un'esperta.
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Morelli sottovaluta la malattia mentale o meglio per lui non c'è una vera malattia: non tutto, però, può essere curato con semplici esercizi del pensiero. questo potrebbe andar bene in alcuni casi ma in quelli più gravi o patologici?
saluti anche a te

ciao tropic, ti ringrazio per la risposta articolata, la chiarezza è di sicuro importante quando si scrive in forum come questi.
Per quanto riguarda la tua risposta sulle teorie "morelliane" io credo che è tutta una questione di definizioni. Mi spiego: tu dici che Morelli non considera la malattia mentale o la sottovaluta, come sostieni tu,
e tu sai molto bene che lui è uno psichiatra, e queste definizioni da parte di uno psichiatra suonerebbero strane se non si considerasse che quando qualcuno si reca dal proprio medico di base perchè si trova emotivamente scosso, anche leggermente, magari per una lieve ansia da esame ad esempio, l'unica cosa che sanno fare è propinarti il solito ansiolitico!
Questa persona diventerà qualcuno dipendente da psicofarmaci a vita.
Nel novanta per cento dei casi è così. Cioè la maggior parte di coloro che vengono curati farmacologicamente sono persone cadute loro malgrado nel circolo vizioso della medicina allopatica, facendone
un vero malato.
Quali sono i casi gravi? in realtà molti meno di quanto si pensi. Secondo me, in fondo, il legame tra medici e case farmaceutiche è molto più importante del sano equilibrio delle persone.
Ciao Tropicsnow
Gli anni migliori della nostra vita sono quelli che non abbiamo ancora vissuto.