Eh si, ogni tanto qualcosa di buono ci vuole Facci sapere se ti è piaciuto questo libro, ok?Gardencityy ha scritto:Credo che qualcuno mi ha letto nel pensiero, avevo voglia di leggere qualcosa di nuovo, qualcosa di buono, e mi hanno regalato un libro che si chiama proprio qualcosa di buono, sono curiosa, spero che mi piacerà
Che libro state leggendo?
Nuovi e vecchi, scrittori, titoli. Le vostre opinioni, critiche, suggerimenti... Per farsi una cultura 'vecchio stile'
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Messaggio da Etere » 08/10/2015, 21:46
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Re: Che libro state leggendo?
Messaggio da Etere » 16/10/2015, 22:18
In questo periodo sto leggendo due libri. Il primo dei due è "Tamara De Lempicka", di Gioia Mori (può darsi che Cinque l'abbia già letto, considerata la sua passione per l'arte). E' un libro del 1994, targato Giunti. L'ho comprato a Roma 15 anni fa mentre ero in vacanza, ma poi non so bene per quale misterioso motivo non mi è mai venuta voglia di leggerlo Nel frattempo è finito anche fuori commercio. Peccato perché è un bellissimo lavoro di 287 pagine che contiene 120 tavole (!) dell'artista nonché una minuziosa critica delle stesse: praticamente vivisezionate una per una Nel libro si parla delle influenze esercitate sulla Lempicka dal cubismo di Lhote, dai manieristi fiorentini (Pontormo su tutti), dalla cartellonistica pubblicitaria, da Ingres. C'è anche un aneddoto curioso su Filippo Tommaso Marinetti: la Lempicka si trovava una sera a Parigi insieme a lui e ad altri artisti seduta ai tavoli di un locale ("La Coupole") di Montparnasse. Marinetti era fuori di testa: voleva andare a tutti i costi a incendiare il Louvre quella sera stessa perché lo considerava come il mausoleo del passatismoZoe80 ha scritto: Ora sto leggendo
"Tutti lo seguirono infiammmati verso l'uscita [del locale], ma l'automobile della Lempicka su cui [la Lempicka] avrebbe dovuto trasportare il poeta futurista era irreperibile. Successe così che lei e Marinetti si presentarono in commissariato per denunciare il furto, avendo esaurito d'un tratto e miserevolmente la loro esaltazione terroristica "
(Gioia Mori, "Tamara De Lempicka", Giunti ediz., 1994, pag. 46, nota n. 44)
Un altro aneddoto esilarante raccontato nel libro riguarda il flirt tra la Lempicka e Gabriele D'annunzio Questo aneddoto è veramente comico...
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Re: Che libro state leggendo?
Messaggio da Etere » 19/10/2015, 21:11
In sintesi: lei voleva ritrarlo perché ciò le avrebbe garantito un ritorno pubblicitario in termini di notorietà. Lui l'aveva capito ma la cosa non lo disturbava più di tanto. Durante un soggiorno trascorso insieme al Vittoriale i due si baciano appassionatamente (lui racconta di baci profondi che gli lasciano il volto impiastricciato di rossetto), ma nel momento in cui si bisogna andare al "dunque" lei rifiuta di concedersi inventando di volta in volta scuse banali o poco credibili: ad es. "per paura della sifilide" o perché non ha mai avuto amanti (mentre, in realtà, notoriamente la Lempicka si era spesso intrattenuta con amanti di entrambi i sessi). Lui la ricopre di regali costosi per un valore di 25.000 lire (per poi pentirsi e rivelare successivamente che avrebbe "fatto meglio a darle a un povero" ). Alla fine, esasperato, si gioca l'ultima carta per convincerla a cedere: si sfila il pigiama a letto ("per mostrarle la bellezza del mio corpo"), ma lei si volta dall'altra parte ("dicendo che aveva orrore della pornografia" ). Allora lui esausto chiede a Tamara quali siano le sue vere intenzioni e lei risponde dicendo che desiderava ritrarlo ma che lui forse evitava di parlarne perché non era a conoscenza dei suoi prezzi Indignato, il Vate sentenziò: "Come Signora? Lei parla così a Gabriele D'Annunzio? Ebbene, addio". E la fa sbattere fuori Tamara, in seguito, si vendicherà di lui definendolo "un vecchio nano in uniforme" (e inserendo inoltre, all'interno dell'elenco dei ritratti di vip da lei eseguiti, nel catalogo della mostra di Roma del 1957, anche quello di Gabriele D'Annunzio in realtà, come abbiamo visto, mai eseguito ).Etere ha scritto:[...]
Un altro aneddoto esilarante raccontato nel libro riguarda il flirt tra la Lempicka e Gabriele D'annunzio
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Messaggio da bluver » 20/10/2015, 6:02
Sarà che lei come autrice mi sta piacendo molto, ho avuto modo di sentire una sua presentazione alla libreria di Termini, per caso.... ho preso il primo libro La mia Londra che mi ha coinvolto moltissimo ed ora sono passata a questo dove ti confronti sul senso del cibo, del cucinare per la persona, nelle diverse culture ed epoche ...
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Messaggio da Etere » 20/10/2015, 20:22
Dopo che avrai finito di leggerlo, se ti farà piacere, potrai magari farci assaggiare qualche particolare gustoso del libro parlandocene...bluver ha scritto:Io sto leggendo La cucina del buon gusto, di Simonetta Agnello Hornby: piacevole ed interessante.
Sarà che lei come autrice mi sta piacendo molto, ho avuto modo di sentire una sua presentazione alla libreria di Termini, per caso.... ho preso il primo libro La mia Londra che mi ha coinvolto moltissimo ed ora sono passata a questo dove ti confronti sul senso del cibo, del cucinare per la persona, nelle diverse culture ed epoche ...
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Messaggio da Etere » 28/10/2015, 20:49
“Tradurre Seneca tragico”;
“Il Satyricon di Petronio”;
“L’opera di Francesco Petrarca”;
“Invito a Leopardi”;
“Carducci giacobino”;
“O come? O come? I racconti milanesi di Verga”;
“I Canti Pisani”;
“Testimonianza su Eliot e Pound”;
“Antropologia e materialismo storico” (si parla qui di Vittorio Lanternari. A Lanternari, etnologo vicino alla Scuola Romana di Storia delle religioni, Sanguineti dedica anche un altro paragrafo della raccolta in questione).
Per quanto concerne la seconda parte, essa è dedicata alle “Arti” (arti figurative e cinema). Anche in questo caso possiamo menzionarne alcuni paragrafi:
“A proposito di Piranesi”;
“Fautrier all’Apollinaire”;
“Hans Richter a Torino”;
“Rotorilievi” (Marcel Duchamp e il cinema);
“Secondo Futurismo torinese”;
“Intervento per Burri”;
“Carol, o del bricolage” (Carol Rama);
“Carol, o del feticismo”;
“Antonio Bueno” (Sanguineti dedica a Bueno anche altri due paragrafi);
“Situazione di Baj” e “L’expression di Baj” (Enrico Baj);
“Yves Klein”.
Infine, il libro si chiude con la parte dedicata a “Musica, Teatro e Spettacoli”:
“In margine a ‘Dom Juan’ ”;
“La maschera e la fiaba” (‘L’amore delle tre melarance’ di Carlo
Gozzi);
“Tristano, o della fine di un mondo”;
“Il vaudeville tragico”;
“I segreti della giara”;
“Il gesto verbale di Petrolini”;
“Note alle note a ‘Mahagonny’ ” (‘Ascesa e caduta della città di Mahagonny’);
ecc.
In definitiva, come si può intuire, c’è tanta carne al fuoco (senza contare i paragrafi che per motivi di spazio ho ritenuto opportuno non considerare) nel libro di questo poliedrico intellettuale genovese
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Re: Che libro state leggendo?
Messaggio da cinque » 05/11/2015, 21:33
Mio padre odia quella pittrice. Fin da piccola mi ha inculcato questa cosa. Che tipa ! Una vera climber. Ho in mente il libro ( con un dipinto di lei vestita di verde ?). Io adoro i libretti tascher. Mi allievano la malinconia. Li preferisco ai giuntiEtere ha scritto:[...]
In sintesi: lei voleva ritrarlo perché ciò le avrebbe garantito un ritorno pubblicitario in termini di notorietà. Lui l'aveva capito ma la cosa non lo disturbava più di tanto. Durante un soggiorno trascorso insieme al Vittoriale i due si baciano appassionatamente (lui racconta di baci profondi che gli lasciano il volto impiastricciato di rossetto), ma nel momento in cui si bisogna andare al "dunque" lei rifiuta di concedersi inventando di volta in volta scuse banali o poco credibili: ad es. "per paura della sifilide" o perché non ha mai avuto amanti (mentre, in realtà, notoriamente la Lempicka si era spesso intrattenuta con amanti di entrambi i sessi). Lui la ricopre di regali costosi per un valore di 25.000 lire (per poi pentirsi e rivelare successivamente che avrebbe "fatto meglio a darle a un povero" ). Alla fine, esasperato, si gioca l'ultima carta per convincerla a cedere: si sfila il pigiama a letto ("per mostrarle la bellezza del mio corpo"), ma lei si volta dall'altra parte ("dicendo che aveva orrore della pornografia" ). Allora lui esausto chiede a Tamara quali siano le sue vere intenzioni e lei risponde dicendo che desiderava ritrarlo ma che lui forse evitava di parlarne perché non era a conoscenza dei suoi prezzi Indignato, il Vate sentenziò: "Come Signora? Lei parla così a Gabriele D'Annunzio? Ebbene, addio". E la fa sbattere fuori Tamara, in seguito, si vendicherà di lui definendolo "un vecchio nano in uniforme" (e inserendo inoltre, all'interno dell'elenco dei ritratti di vip da lei eseguiti, nel catalogo della mostra di Roma del 1957, anche quello di Gabriele D'Annunzio in realtà, come abbiamo visto, mai eseguito ).
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Re: Che libro state leggendo?
Messaggio da Etere » 05/11/2015, 22:21
Il libro della De Lempicka che possiedo reca in copertina "Rafaëla sur fond vert (Le rêve)". Probabilmente ti riferivi a quello con la donna vestita in verde ("Jeune fille en vert") o al volante di una macchina verde ("Autoportrait"). Il mio libro, come dicevo, è attualmente fuori commercio. All'epoca l'ho pagato 39.000 Lire E' un libro della Giunti di 285 pagine. I libretti Taschen sono interessanti e fatti bene - a proposito, il Dalì che ho perso durante il trasloco provvisorio era se non sbaglio proprio un Taschen - , ma naturalmente non mi dispiace neanche leggere qualcosa di più corposo. Due settimane fa ho comprato "Fernand Léger cubista. 1909-1914" (di Guido Bartorelli, Cleup ediz., 2011). Appena il corriere espresso me l'ha consegnato l'ho aperto per dare una sfogliata al volo e in 300 pagine di libro non c'era neanche lo straccio di una figura, di un'immagine...cinque ha scritto:[...]
Mio padre odia quella pittrice. Fin da piccola mi ha inculcato questa cosa. Che tipa ! Una vera climber. Ho in mente il libro ( con un dipinto di lei vestita di verde ?). Io adoro i libretti tascher. Mi allievano la malinconia. Hai ragione.
A questo proposito ti faccio notare che ho letto eliot. Dopo il caerdellino ho chiuso coi romanzi. Ti giuro che non c'è l' ho con wallace. Etere ho 40 anni: basta romanzi.
Il cardellino e' finito: per nulla noioso con un' arringa finale sul perché' non suicidarsi toccante. Violenza, avventura, sangue, famiglie disfunzionali, colpi di scena, molta, molta droga. Un romanzo americano.....
P. S. In effetti la climber non era il massimo della simpatia, ma come artista sapeva il fatto suo.
Hai letto "L'uomo senza qualità" di Musil? Te lo consiglio...
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Messaggio da tempest » 05/11/2015, 23:16
Ho iniziato oggi "Niente e così sia" della Fallaci. Non so come sono finita ad avere voglia di leggere un saggio... forse anche io sono stanca dei romanzi? Comunque dopo aver rivisto una vecchia serie tv sulla guerra del Vietnam mi è venuta l'idea di leggere qualcosa sul tema... il libro della Fallaci è quello che mi ha ispirato di più...tra l'altro è il mio primo libro della Fallaci.
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Messaggio da cinque » 06/11/2015, 18:04
Hai letto anche tu la quarta di copertina???? Una storia di amicizia e di amore per l' arte. Ah ah !!!!!tempest ha scritto:"Il cardellino" è sulla mia libreria da un anno e ancora non l'ho letto...
Ho iniziato oggi "Niente e così sia" della Fallaci. Non so come sono finita ad avere voglia di leggere un saggio... forse anche io sono stanca dei romanzi? Comunque dopo aver rivisto una vecchia serie tv sulla guerra del Vietnam mi è venuta l'idea di leggere qualcosa sul tema... il libro della Fallaci è quello che mi ha ispirato di più...tra l'altro è il mio primo libro della Fallaci.
A me la Fallaci non piace: esagerata, mai obiettiva, affetta da mitomania. Ho sempre lasciato a metà' i suoi libri tranne gli ultimi perché' già ex ante ero d' accordo con lei.
Etere : preferisco guardare le opere che 300 pagine di interpretazioni. Leger dal vivo mi e' piaciuto molto mentre mio marito ha commentato le sue opere come farebbe tempest ( che non apprezzerebbe leger. Vero tempest?)
Etere, a te piace Dali', vero?????
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Messaggio da Etere » 06/11/2015, 20:06
Che coincidenza Tempest! Anche a me (questa estate) è venuta l'idea di leggere qualcosa sul Vietnam. Ho comprato e letto il libro di uno storico, Stanley Karnow. "Storia della guerra del Vietnam" (Rizzoli ediz.) di Karnow è, in base alle recensioni pressoché unanimi del web, il miglior lavoro di carattere storiografico che c'è in giro sull'argomento. E' un testo veramente completo che mi ha soddisfatto molto Ho visto che "Niente e così sia" della Fallaci è recensito con il massimo dei voti, indi per cui immagino che non avrai motivo di annoiarti. Ti posso anticipare qualcosina sulla guerra in Vietnam: durante la lettura tieni d'occhio le vicissitudini dei maggiorenti del regime di Saigontempest ha scritto: Ho iniziato oggi "Niente e così sia" della Fallaci. dopo aver rivisto una vecchia serie tv sulla guerra del Vietnam mi è venuta l'idea di leggere qualcosa sul tema... il libro della Fallaci è quello che mi ha ispirato di più...
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Messaggio da Etere » 06/11/2015, 20:22
Io amo Dalì. Per me è stato il più grande di tutti (a proposito, ora che ci penso meglio, il libretto disperso di Dalì non era un Taschen, ma un Konemann Me ne sono ricordato perché lo avevo comprato in coppia con un Konemann su Michelangelo ).cinque ha scritto:[...]
Etere : preferisco guardare le opere che 300 pagine di interpretazioni. Leger dal vivo mi e' piaciuto molto mentre mio marito ha commentato le sue opere come farebbe tempest ( che non apprezzerebbe leger. Vero tempest?)
Etere, a te piace Dali', vero?????
Il discorso non è complicato, anzi è elementare: se guardi ma non leggi - e viceversa, se leggi ma non guardi - ti perdi la metà del godimento in tutta questa faccenda dell'arte
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Messaggio da cinque » 06/11/2015, 20:44
Ti manca un po' di esperienza sull' argomento arte.Etere ha scritto:[...]
Io amo Dalì. Per me è stato il più grande di tutti (a proposito, ora che ci penso meglio, il libretto disperso di Dalì non era un Taschen, ma un Konemann Me ne sono ricordato perché lo avevo comprato in coppia con un Konemann su Michelangelo ).
Il discorso non è complicato, anzi è elementare: se guardi ma non leggi - e viceversa, se leggi ma non guardi - ti perdi la metà del godimento in tutta questa faccenda dell'arte
P.s : come fai a fidarti della recensione di gente a caso su internet ? Ne parli come fosse la Bibbia.
Ho letto qualche romanzo della oates. Sviscera gli argomenti in maniera straziante, dura e toccante ( anche se non è' adorata come la tartt ricordo i suoi libri molto più' di quanto ricorderò il cardellino. ) . Solo che le tematiche ( anch' esse prettamente americane ) non mi interessano .
Davvero una scrittrice faconda.
Ro th e' sicuramente più' ambizioso.
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Messaggio da tempest » 06/11/2015, 21:08
Anche il libro di Karnon era tra i "papabili", oltre a "Eravamo giovani in Vietnam" di Moore e Galloway e "Vietnam- Una sporca bugia" di Neil Sheehan. Alla fine ho scelto quello della Fallaci perchè le recensioni che lo descrivevamo "ottimo e scorrevole come un romanzo" ( confermo, per ora è così ), inoltre mi intrigava l'idea di una donna italiana corrispondente di guerra negli anni '60. Gli ultimi due libri citati non mi avevano "catturato" dalle prime righe lette in libreria... quindi se leggerò altro dopo questo, sarà quello di Karnow.Etere ha scritto:[...]
Che coincidenza Tempest! Anche a me (questa estate) è venuta l'idea di leggere qualcosa sul Vietnam. Ho comprato e letto il libro di uno storico, Stanley Karnow. "Storia della guerra del Vietnam" (Rizzoli ediz.) di Karnow è, in base alle recensioni pressoché unanimi del web, il miglior lavoro di carattere storiografico che c'è in giro sull'argomento. E' un testo veramente completo che mi ha soddisfatto molto Ho visto che "Niente e così sia" della Fallaci è recensito con il massimo dei voti, indi per cui immagino che non avrai motivo di annoiarti. Ti posso anticipare qualcosina sulla guerra in Vietnam: durante la lettura tieni d'occhio le vicissitudini dei maggiorenti del regime di Saigon
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Messaggio da tempest » 06/11/2015, 21:18
Non mi pare di aver letto la quarta copertina... piuttosto le prime pagine mi hanno lasciata indifferente. La Tartt ha scritto il libro che mi ha più di tutti avvicinato alla lettura da giovane, a 23 anni ho letto "Dio di Illusioni" e da lì è stato un crescendo di romanzi... 15 anni di letture intensive. Forse sono prevenuta: stento a credere che la stessa autrice possa darmi qualcosa di emozionante dopo 22 anni... dopo 22 anni mi piacciono cose diverse...o forse non mi attira l'argomento...ma non è detto che non provi...cinque ha scritto:[...]
Hai letto anche tu la quarta di copertina???? Una storia di amicizia e di amore per l' arte. Ah ah !!!!!
A me la Fallaci non piace: esagerata, mai obiettiva, affetta da mitomania. Ho sempre lasciato a metà' i suoi libri tranne gli ultimi perché' già ex ante ero d' accordo con lei.
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Messaggio da Etere » 06/11/2015, 22:26
Non credo di essere a corto di esperienza: forse ne manca un po' a te. Ti faccio un esempio recente dato che abbiamo parlato della De Lempicka: Gioia Mori nelle pagine del suo libro sulla De L. si sofferma molto sul "discepolato" svolto dalla pittrice presso il cubista André Lhote. Lhote ha teorizzato (pratica peraltro comune a un certo numero di artisti) il suo personale modo di vedere l'arte in vari testi, in particolare nel trattato intitolato “Traité de la figure”, che hanno influenzato profondamente alcuni aspetti del modo di dipingere della De Lempicka. Mori cita interi passaggi di queste opere di Lhote evidenziando come ogni concetto espresso (inerente per es. agli sfondi, alla concezione scultorea della figura raffigurata, alla gamma cromatica – molto limitata - dei colori da usare, ecc.) da Lhote trovi puntuale rispondenza sulla tela della De Lempicka (tela sulla quale, appunto - nelle parole della Mori - “ritroviamo puntualmente applicati una serie di princìpi estetici esposti nel trattato di Lhote”). Esempio (uno tra i tanti): se osservi "Nu assis" di Tamara De L., noterai come, seguendo il discorso di Mori, "la deformazione quasi intollerabile degli arti inferiori contrapposta alla grazia del volto, fanno di questo nudo (…) un esempio importante di quella «vision amoureuse» [cioè la visione deformata dai sentimenti che il pittore prova per una persona o per un oggetto che ama] di cui parla Lhote nel suo trattato, per cui alla deformazione artistica si affianca quella dei sentimenti che fa ingigantire fino a quasi esplodere l’immagine delle persone e degli oggetti amati”. Molti quadri di De L. presentano questo genere di deformazione (ella amò molti dei modelli, e delle modelle, ritratti nelle sue opere). In conclusione: tu puoi anche imbarcarti domattina per andare a vedere i quadri della De Lempicka in qualche museo francese, ma se non conosci a fondo il retroterra di un artista riuscirai a capire del modo di dipingere dello stesso solo la metà di quello che vedrai. Forse è anche per questo esistono le “badanti” quando si entra in un museo: paghi un extra e magari ti parlano di Lhote e del Pontormocinque ha scritto:[...]
Ti manca un po' di esperienza sull' argomento arte.
P.s : come fai a fidarti della recensione di gente a caso su internet ? Ne parli come fosse la Bibbia.
Naturalmente, battute a parte, la questione è soggettiva. Ne abbiamo già discusso in passato. Tuttavia, per quanto mi riguarda, l'ideale sarebbe sposare l'aspetto visivo-emozionale di cui parli con quello critico-teorico di cui ti ho detto.
P.S. Per quanto riguarda le recensioni online non c'è solo "la gente a caso" che recensisce. Ho detto soltanto che da ciò che ho letto, in base a varie fonti, si evince che il miglior testo sull'argomento è il lavoro di Tizio. Dunque ho comprato quello. Non è questione di Bibbia o Corano perché, ovviamente, non posso averne la certezza assoluta (dovrei prima leggere tutta la letteratura sull'argomento). Ma se da più parti leggi giudizi lusinghieri riguardo allo stesso libro è ovvio che cerchi di orientare la tua scelta in quella direzione. Non dimenticare che stiamo parlando di storia e che in questo campo non è così difficile intuire quali possano essere i migliori testi storiografici (si contano sulle dita di una mano) relativi all'argomento di volta in volta trattato.
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Messaggio da Etere » 07/11/2015, 1:57
Quando finirai il libro della Fallaci ne riparleremo: sono molto curioso di scambiare opinioni sull'argomento. A prestotempest ha scritto:[...]
Anche il libro di Karnon era tra i "papabili", oltre a "Eravamo giovani in Vietnam" di Moore e Galloway e "Vietnam- Una sporca bugia" di Neil Sheehan. Alla fine ho scelto quello della Fallaci perchè le recensioni che lo descrivevamo "ottimo e scorrevole come un romanzo" ( confermo, per ora è così ), inoltre mi intrigava l'idea di una donna italiana corrispondente di guerra negli anni '60. Gli ultimi due libri citati non mi avevano "catturato" dalle prime righe lette in libreria... quindi se leggerò altro dopo questo, sarà quello di Karnow.
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Messaggio da Etere » 07/11/2015, 21:09
Ti racconto come sono arrivato alla guerra del Vietnam In pratica, originariamente, mi interessava approfondire l'argomento della Guerra Fredda. Facendo il solito giro d'orizzonte ho capito che forse (meglio, come suggerisce Cinque, premettere questo avverbio) il testo più completo (il testo-guida diciamo così) sull'argomento poteva essere quello di Crockatt (Richard Crockatt, "Cinquant'anni di guerra fredda", Salerno ediz., 1997). L'ho letto (si tratta di un testo di altissimo profilo, molto accurato) fino al capitolo sul Vietnam e poi mi sono fermato perché mi è venuta voglia di approfondire la faccenda vietnamita. In verità, per una questione meramente cronologica, avrei dovuto approfondire prima la guerra in Corea, ma purtroppo la letteratura sull'argomento è ridotta all'osso e inoltre nessuno dei pochissimi libri sulla Corea, in base alle fonti consultate, mi convinceva appieno. Per questo motivo ho preferito abbandonare momentaneamente la pista coreana (in attesa di capire meglio come muovermi) per battere in estate quella vietnamita La terza vicenda che approfondirò (dopo aver scelto un libro sulla benedetta guerra tra le due Coree) sarà sicuramente quella della crisi dei missili a Cuba (di cui so poco). Continuando a leggere Crockatt vedrò infine se salterà fuori qualche altra situazione interessante su cui "indagare" Senza fretta, ovviamente...una cosa per volta...tempest ha scritto:[...]
Anche il libro di Karnon era tra i "papabili"
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Messaggio da cinque » 12/11/2015, 20:26
L ' esperienza si fa guardando le opere d' arte, non sui libri. A me i libri di storia d' arte fanno un po' ridere . Comunque mi pare tu abbia già ' avuto una discussione con tempest su questo e sei rimasto ( come sempre ) sulla tua posizione .Etere ha scritto:[...]
Non credo di essere a corto di esperienza: forse ne manca un po' a te. Ti faccio un esempio recente dato che abbiamo parlato della De Lempicka: Gioia Mori nelle pagine del suo libro sulla De L. si sofferma molto sul "discepolato" svolto dalla pittrice presso il cubista André Lhote. Lhote ha teorizzato (pratica peraltro comune a un certo numero di artisti) il suo personale modo di vedere l'arte in vari testi, in particolare nel trattato intitolato “Traité de la figure”, che hanno influenzato profondamente alcuni aspetti del modo di dipingere della De Lempicka. Mori cita interi passaggi di queste opere di Lhote evidenziando come ogni concetto espresso (inerente per es. agli sfondi, alla concezione scultorea della figura raffigurata, alla gamma cromatica – molto limitata - dei colori da usare, ecc.) da Lhote trovi puntuale rispondenza sulla tela della De Lempicka (tela sulla quale, appunto - nelle parole della Mori - “ritroviamo puntualmente applicati una serie di princìpi estetici esposti nel trattato di Lhote”). Esempio (uno tra i tanti): se osservi "Nu assis" di Tamara De L., noterai come, seguendo il discorso di Mori, "la deformazione quasi intollerabile degli arti inferiori contrapposta alla grazia del volto, fanno di questo nudo (…) un esempio importante di quella «vision amoureuse» [cioè la visione deformata dai sentimenti che il pittore prova per una persona o per un oggetto che ama] di cui parla Lhote nel suo trattato, per cui alla deformazione artistica si affianca quella dei sentimenti che fa ingigantire fino a quasi esplodere l’immagine delle persone e degli oggetti amati”. Molti quadri di De L. presentano questo genere di deformazione (ella amò molti dei modelli, e delle modelle, ritratti nelle sue opere). In conclusione: tu puoi anche imbarcarti domattina per andare a vedere i quadri della De Lempicka in qualche museo francese, ma se non conosci a fondo il retroterra di un artista riuscirai a capire del modo di dipingere dello stesso solo la metà di quello che vedrai. Forse è anche per questo esistono le “badanti” quando si entra in un museo: paghi un extra e magari ti parlano di Lhote e del Pontormo
Naturalmente, battute a parte, la questione è soggettiva. Ne abbiamo già discusso in passato. Tuttavia, per quanto mi riguarda, l'ideale sarebbe sposare l'aspetto visivo-emozionale di cui parli con quello critico-teorico di cui ti ho detto.
P.S. Per quanto riguarda le recensioni online non c'è solo "la gente a caso" che recensisce. Ho detto soltanto che da ciò che ho letto, in base a varie fonti, si evince che il miglior testo sull'argomento è il lavoro di Tizio. Dunque ho comprato quello. Non è questione di Bibbia o Corano perché, ovviamente, non posso averne la certezza assoluta (dovrei prima leggere tutta la letteratura sull'argomento). Ma se da più parti leggi giudizi lusinghieri riguardo allo stesso libro è ovvio che cerchi di orientare la tua scelta in quella direzione. Non dimenticare che stiamo parlando di storia e che in questo campo non è così difficile intuire quali possano essere i migliori testi storiografici (si contano sulle dita di una mano) relativi all'argomento di volta in volta trattato.
Sulla storia non penso ci siano molte opere tradotte sulla guerra di Corea. Avrai sicuramente fatto la scelta giusta.
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Messaggio da Etere » 12/11/2015, 20:49
Quelli che tu mi hai consigliato di leggere, sicuramentecinque ha scritto:[...]
L ' esperienza si fa guardando le opere d' arte, non sui libri. A me i libri di storia d' arte fanno un po' ridere
Aver guardato qualche puntata in più di Sky arte non ti rende necessariamente più esperta di altri
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Messaggio da Etere » 12/11/2015, 21:26
Veramente non ho ancora scelto. Sono dubbioso in proposito. Penso che comprerò il libro di Lee Steven H.cinque ha scritto:[...]
Sulla storia non penso ci siano molte opere tradotte sulla guerra di Corea. Avrai sicuramente fatto la scelta giusta.
Magari lo ordino in libreria questa settimana.
Quello che tratta degli italiani nella guerra di Corea non mi interessa; quello di Andrea Campana è incentrato sui contrasti tra Gran Bretagna e Stati Uniti all'interno della coalizione occ., ma ho visto che Campana ha scritto anche un libro su Giacomo Leopardi. Non mi convince (ma magari è il testo migliore tra quelli del lotto ridotto all'osso. Certamente Franco Angeli, il suo editore, mi ispira grande rispetto...in un certo senso mi ispira fiducia). Inoltre costa € 40,50. Io € 40,50 li spendo solo per un libro di Storia delle Religioni ; quello di Claudio De Felici immagino che parli oltre che delle Coree attuali anche di quelle di allora (delle società e delle condizioni socio-economiche di quel tempo. A questo proposito mi ricordo di aver visto un filmaccio di un regista coreano sull'argomento e devo dire che al Sud non se la passavano affatto bene come adesso ).
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Messaggio da tempest » 15/11/2015, 0:19
Sono molto lenta a leggere oramai, non divoro più i libri, dovrai aspettare un po'...Etere ha scritto:[...]
Quando finirai il libro della Fallaci ne riparleremo: sono molto curioso di scambiare opinioni sull'argomento. A presto
Per ora posso dire che è un libro molto scorrevole, sembra un romanzo dove il protagonista narra in prima persona.
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Messaggio da Etere » 15/11/2015, 20:01
Non ho fretta, mi farà piacere scambiare qualche opinione in proposito Anche il libro di Karnow è scorrevole, tranne il capitolo in cui si chiude la parentesi francese in Vietnam e si apre quella americana (secondo me questo passaggio poteva essere esplicitato dall'autore in maniera più lineare). Il primo capitolo invece l'ho saltato a piè pari dopo averne letto qualche riga: si tratta con tutta evidenza di una specie di lunga prefazione camuffata da capitolo introduttivo. Naturalmente è consigliabile leggere la prefazione per ultima, dopo aver terminato di leggere l'ultimo capitolo del libro).tempest ha scritto:[...]
Sono molto lenta a leggere oramai, non divoro più i libri, dovrai aspettare un po'...
Per ora posso dire che è un libro molto scorrevole, sembra un romanzo dove il protagonista narra in prima persona.
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Messaggio da cinque » 23/11/2015, 19:56
Ah ah. Entrambe anche se adoro le guide turistiche. Faccio collezione. Faccio anche le fotocopie dei giornali di viaggio che leggo. Poi confronto le guide e metto gli asterischi. Se non vedo un' attrazione ci metto una croce .Etere ha scritto:[...]
Automunita o autoreferenziale?
Confronto anche le guide. Quelle di Londra le conoscevo tutte ( fino a 5 anni fa ).
Ma contano le guide turistiche ? Io ne sto leggendo una di Parigi che usavo venti anni fa ( piena di segni ). La leggo ogni due anni , ma ora non ci sono più' neanche i musei.
Comunque quando sono a Milano mi costringo a vedere anche cose che non conosco ( e qui mi informo). Andrò a vedere le foto di Vivian meier .
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Messaggio da tempest » 06/12/2015, 21:26
Ho finito "niente e così sia". Mi è piaciuto. E' la narrazione in prima persona delle "trasferte" della Fallaci in Vietnam, due in questo libro. Il libro parla di tutte le avventure che la Fallaci ha avuto in queste trasferte: i giorni passati a Saigon ( quelli della calma, quelli delle offensive...) , i giorni al fronte, i viaggi in aereo, le interviste ai prigionieri , quelle ai potenti. Non ci si annoia mai. Nel mezzo del libro ci sono anche due frammenti di due diari di vietcong ( trovati tra le rovine e i cadaveri ) che interrompono un po' il flusso del racconto ma che sono un valore aggiunto. Il libro non termina con la fine della guerra, quella va avanti ancora a lungo... termina con il momento in cui la Fallaci lascia il Vietnam per andare in Messico a testimoniare un altro massacro... il libro "successivo" dedicato al Vietnam e alla caduta di Saigon sarà "Saigon e così sia".Etere ha scritto:[...]
Non ho fretta, mi farà piacere scambiare qualche opinione in proposito Anche il libro di Karnow è scorrevole, tranne il capitolo in cui si chiude la parentesi francese in Vietnam e si apre quella americana (secondo me questo passaggio poteva essere esplicitato dall'autore in maniera più lineare). Il primo capitolo invece l'ho saltato a piè pari dopo averne letto qualche riga: si tratta con tutta evidenza di una specie di lunga prefazione camuffata da capitolo introduttivo. Naturalmente è consigliabile leggere la prefazione per ultima, dopo aver terminato di leggere l'ultimo capitolo del libro).
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Messaggio da Etere » 08/12/2015, 20:08
Si tratta quindi di un seguito?tempest ha scritto:[...]
Ho finito "niente e così sia". Mi è piaciuto. E' la narrazione in prima persona delle "trasferte" della Fallaci in Vietnam, due in questo libro. Il libro parla di tutte le avventure che la Fallaci ha avuto in queste trasferte: i giorni passati a Saigon ( quelli della calma, quelli delle offensive...) , i giorni al fronte, i viaggi in aereo, le interviste ai prigionieri , quelle ai potenti. Non ci si annoia mai. Nel mezzo del libro ci sono anche due frammenti di due diari di vietcong ( trovati tra le rovine e i cadaveri ) che interrompono un po' il flusso del racconto ma che sono un valore aggiunto. Il libro non termina con la fine della guerra, quella va avanti ancora a lungo... termina con il momento in cui la Fallaci lascia il Vietnam per andare in Messico a testimoniare un altro massacro... il libro "successivo" dedicato al Vietnam e alla caduta di Saigon sarà "Saigon e così sia".
Per quanto mi riguarda, penso che il libro di Karnow si possa riassumere fondamentalmente in quattro punti (di alcuni dei quali avrà sicuramente trattato anche la Fallaci) nei quali vengono descritti nell'ordine:
1) Il profilo di Ho Chi Minh: uomo colto (estimatore di Shakespeare, Hugo, Zola; frequentatore in Europa di circoli letterari, ecc.), poliglotta. Anche il livello culturale dei vertici vietminh era comunque elevato. Errori di Ho Chi Minh: la sanguinosa riforma agraria da lui pianificata e attuata;
2) L’inaffidabilità del regime di Saigon, corrotto e incompetente, instabile anche per via dei tentati colpi di stato (che, usando un’iperbole, erano praticamente all’ordine del giorno), retto da personaggi ambigui e avidi di potere che passavano la maggior parte del loro tempo a ordire intrighi e a tessere trame oscure;
3) L'offensiva vietcong del “Tet” (il Capodanno lunare vietnamita) e l'incompetenza del comandante in capo delle forze armate americane William Westmoreland, colpevole di aver sottovalutato l’offensiva in questione scambiandola per un’azione diversiva messa in atto dai vietcong allo scopo di stornare l’attenzione dalla regione rurale di Khesanh e dalla zona settentrionale del Sud Vietnam nelle quali – anteriormente all’offensiva del Tet, ma anche successivamente durante la stessa – gli americani furono (duramente e con grande profusione di uomini e mezzi) militarmente impegnati per mesi. “Allontanare i soldati americani dai centri urbani più importanti del Sud Vietnam, lasciandoli [i centri urbani stessi, Saigon in primis] così esposti agli attacchi del nemico” in occasione dell’offensiva avvenuta durante il Capodanno lunare: questo era il vero obiettivo dei combattimenti nella regione del Khesanh. Una trappola in cui attirare il nemico a stelle e strisce e nella quale gli americani caddero stupidamente;
4) l'errore strategico americano di allargare il conflitto agli Stati vicini, confinanti con il Vietnam, ossia il Laos e la Cambogia.
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