Sims ha scritto:[...]
Già... quante volte ho sentito i miei insegnanti lamentarsi per queste ragioni...
Ma chi ha fatto vita in azienda sa che i lavori tosti sono ben altri, anche se posso immaginare che il rovescio della medaglia ci sia ovunque.
Ora anche la burocrazia, anche i problemi disciplinari con gli allievi mi sembrano aspetti dolcissimi di una vita che mi darebbe tanto e in cui io potrei dare tanto.
Di giorno in giorno acquisto coscienza di me stessa e della strada che mi aspetta. Forse già a marzo mi iscriverò a lettere, non vedo l'ora, anche se ho paura.
Grazie per l'incoraggiamento, ne ho tanto bisogno. La strada è tutta in salita e non sono in molti a sostenermi. Quando finirà questo periodo di grazia in cui mi sento padrona di me (finirà, come tutte le altre volte, e lascerà di nuovo posto ai miei mostri) ci vorrà qualcuno che mi ricorderà questi giorni...
Ciao Sims, sono Grilloparlante. Scusa il ritardo di questo intervento, ma ho esplorato solo oggi, per la prima volta, il forum sul lavoro e ho letto tutto d'un fiato il tuo topic. Se ho capito bene proprio in questi giorni dovrai decidere se concludere l'aspettativa con il licenziamento e vedere come realizzare i tuoi sogni oppure prolungare l'aspettativa, se ti è concesso, ma credo di si, e verificare se quei sogni sono proprio quelli giusti ed anche realizzabili nella concretezza del tempo.
Credo che sei ancora in tempo per riflettere bene su queste due alternative. Non ti suggerisco quale scegliere, le scelte sono le tue.
Ti esorto soltanto ad andare verso di te scendendo possibilmente dal sogno, facendo scendere il sogno in te.
Accompagnalo dalla testa alla pancia facendolo passare per il cuore.
Quando arrivi al cuore, prenditi una sosta e cambia i personaggi. Gioca un po' a cambiare i ruoli, fai tu la mamma e tua mamma la figlia, così con tutti i membri della tua famiglia.
Non ti spaventare, è tutto sotto controllo.
Vedrai in loro tutto ciò che è stato così forte tanto da non farti sentire amata.
Se tu, che sei forte, intelligente, brava negli studi, sarai capace di amare in loro l'essere bambini, la tua depressione si affievolirà.
Sai, c'è un grande psicanalista che si chiama Spitz che da un'ottima definizione della depressione, la individua come aggressività rivolta verso se stessi.
L'aggressività si rivolge verso se stessi quando c'è una perdita di un qualcosa di significativo che non si riesce ad accettare. La perdita di un oggetto d'amore.
Noi stessi abbiamo dentro i reconditi più profondi del nostro Sè tutti i componenti della nostra famiglia e li teniamo custoditi secondo tutte le forme che hanno assunto durante la nostra storia evolutiva.
Ed immagina come in questa grande scena si muovono mamme che nutrono e che deprivano, padri protettivi ed assenti, coppie di genitori che litigano mentre quel minuscolo bambino piange in un angolo della stanza.
Quel minuscolo bambino che chiede attenzione ma che non è visto. Che vorrebbe essere abbracciato e sentirsi abbracciare dal suo oggetto d'amore. Ma quello non c'è. Allora quel minuscolo bambino si arrabbia perchè i morsi della fame sono forti e se le braccia non arrivano a calmare quella rabbia, la rabbia continuerà a crescere nutrendosi delle uniche braccia a disposizione: quelle del minuscolo bambino.
Ma se quel bambino diventa genitore ed il genitore bambino, vedrà come quell'altro bambino sia anch'esso deprivato. Ed il bambino diventato genitore lo può amare avvicinandosi e colmando lui quella rabbia.
Quando tutto ciò è successo nel cuore, si arriva nella pancia e come in una magia ci diamo la vita che non è più depressione.
Sicuramente troverai un compagno od una compagna che, con sapiente professionalità ti accompagnerà in questo viaggio.
Questo tempo che ti ho descritto è quel tempo che tu DEVI darti tra il sogno e la realtà.
Ti abbraccio con tantissimo affetto.
Grilloparlante