In Egitto, girando imbacuccata più o meno come loro, ti vedrebbero bene soltanto i beduinitempest ha scritto:[...]
In Egitto ti vedono solo i dromedari!
mode che non condividete o non riuscite a capire
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Se la discussione tratta un tema specifico potrebbe essere spostata nell'eventuale forum inerente
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Messaggio da Etere » 19/08/2014, 23:38
Ti credo sulla Parolacinque ha scritto:[...]
Guarda per il tuo clima sono fantastiche le birken, industrttibili. Provare per credere.
Malauguratamente, oggi pomeriggio mi è toccato indossare jeans, calzini e scarpe chiuse per recarmi presso lo studio di un professionista (un tipo sulla sessantina con un riporto comico): una sofferenza vera e propria...dopo 30 secondi mi stavo già liquefacendo... Ma domani mi rifarò quando farò un salto al centro sportivo per vedere l'amichevole della Reggina...mi sfilerò pure la t-shirt
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Messaggio da airlander » 20/08/2014, 7:45
vogliamo parlare degli uomini con le creste.... ?giada ha scritto:Dei vestiti, delle scarpe e delle borse avete espresso giudizi da me ampiamente condivisi. Forse sarò fuori tema ma a me proprio non piace quel taglio di capelli da una parte corto e dall'altra lungo... ma che taglio è???
[img]http://i61.tinypic.com/1tlw85.jpg[/img]
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Messaggio da giada » 20/08/2014, 12:05
è vero che negli anni 70 c'erano i pantaloni a zampa d'elefante e negli anni 80 c'erano i camperos ma qui si rasenta il ridicolo.... senza parlare dei tatoo su tutto il corpo.....
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Messaggio da arietina76 » 20/08/2014, 13:13
airlander ha scritto:tuttavia annche le birkenstock possono essere migliorate, almeno quelle femminili, mentre sulle maschili temo non vi sia rimedio.
[img]http://i59.tinypic.com/6p0sc1.jpg[/img]
oh per carità, che orroreeeeeeeeeeeee!!!
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Messaggio da airlander » 20/08/2014, 13:52
giada ha scritto:Airlander.. magari pure colorata. E tutti quei piercing sulle orecchie, sulla linguaaaaaaaa.... sul naso....
è vero che negli anni 70 c'erano i pantaloni a zampa d'elefante e negli anni 80 c'erano i camperos ma qui si rasenta il ridicolo.... senza parlare dei tatoo su tutto il corpo.....
come si suole dire: non c'è mai limite al peggio.arietina76 ha scritto:[...]
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Messaggio da Etere » 20/08/2014, 23:00
Alcuni tipi di piercing su orecchie e naso non li trovo ridicoli, anzi sono normali (per esempio quello al lobo di Valentino Rossi). Altri, soprattutto quelli che si ispirano alle tradizioni tribali africane, fanno veramente impressione (lobi dilatati all'inverosimile) In realtà, di questo genere se ne vedono pochissimi in giro (e dubito fortemente che siano modaioli). Il problema legato al tattoo è sempre lo stesso: se lo fai per moda poi ti toccherà tenerlo anche quando passerà di moda...giada ha scritto: E tutti quei piercing sulle orecchie, sulla linguaaaaaaaa.... sul naso.... è vero che negli anni 70 c'erano i pantaloni a zampa d'elefante e negli anni 80 c'erano i camperos ma qui si rasenta il ridicolo.... senza parlare dei tatoo su tutto il corpo.....
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Messaggio da giada » 21/08/2014, 11:52
Questione di gusti Etere. A me fanno impressione... davvero. E il pensiero di dovermi colorare la pelle in modo permanente.. che dire.. mi ripugna. Ora, vada per il piccolo tatoo ma pensa a quelli che si tatuano tutto il corpo.. dai.. mi fa davvero senso.Etere ha scritto:[...]
Alcuni tipi di piercing su orecchie e naso non li trovo ridicoli, anzi sono normali (per esempio quello al lobo di Valentino Rossi). Altri, soprattutto quelli che si ispirano alle tradizioni tribali africane, fanno veramente impressione (lobi dilatati all'inverosimile) In realtà, di questo genere se ne vedono pochissimi in giro (e dubito fortemente che siano modaioli). Il problema legato al tattoo è sempre lo stesso: se lo fai per moda poi ti toccherà tenerlo anche quando passerà di moda...
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Messaggio da airlander » 22/08/2014, 14:23
Moltissimo tempo fa un noto atleta si fece orgogliosamente tatuare sul proprio organo genitale il marchio del proprio sponsor Adidas, purtroppo in età più senile si è poi ritrovato solo con la scrtitta Aids.giada ha scritto:[...]
Questione di gusti Etere. A me fanno impressione... davvero. E il pensiero di dovermi colorare la pelle in modo permanente.. che dire.. mi ripugna. Ora, vada per il piccolo tatoo ma pensa a quelli che si tatuano tutto il corpo.. dai.. mi fa davvero senso.
PS (ovviamente trattasi di leggenda metropolitana...) tuttavia conduce a meditare sulla inevitabile metamorfosi che un tatuaggio avrà con l'incedere inesorabile del tempo....
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Messaggio da Etere » 22/08/2014, 23:29
Quando ero piccolo, ho visto in tv un film ambientato in Giappone: sul far della sera un uomo entra nello studio di un tatuatore (non so se hai presente l'architettura di un tipico studio giapponese: non manca mai il sottoscala e, visto dall’esterno, lo studio tutto sembra tranne che uno studio di tatuaggi. Pare inoltre che l'apprendistato presso un qualunque tatuatore giapponese, per esempio presso un ex yakuza come Horiyoshi III, possa durare anche sino a dieci anni! Dieci anni passati solo a ramazzare il pavimento, pulire macchinette, fare cruciverba in attesa che il Maestro si decida finalmente a scomodarsi per insegnarti i primi rudimenti dell'arte del tatuaggio). Lo studio è vuoto, immerso nel silenzio. A un tratto, però, il cliente sente dei rumori, come di respiri soffocati, gemiti, provenire dal retrobottega. No...non è come si potrebbe immaginare: il tatuatore con gli occhi a mandorla non si sta piacevolmente intrattenendo con una succulenta cliente (“succulenta”: che aggettivo maschilista!). Infatti più che intrattenerla la sta trattenendo strangolandola. Dice un vecchio adagio che la curiosità uccise il gatto, ma non il cliente ficcanaso che, dopo aver dato una fugace occhiata nel retrobottega, inorridito si precipita a gambe levate verso l'uscita. Malauguratamente, prima di raggiungere l'exit, il cliente inciampa perdendo l'equilibrio e casca rovinosamente sul tavolino sopra il quale il tatuatore tiene gli aghi e l'attrezzatura lavorativa (non so se hai mai visto un ago...è lungo e fa una certa impressione, soprattutto quando l'artista lo infila nella macchinetta prima di tatuarti). Per farla breve, il cliente viene punto accidentalmente da uno dei suddetti aghi. Si rialza prontamente e guadagna l'agognata uscita svanendo nella sopraggiunta tenebra. Giunto finalmente a casa, il cliente passa una nottata insonne…madido di sudore non riesce a trovare pace tormentato dal pensiero di ciò che ha visto, etc. L'indomani mattina si sveglia mezzo tramortito per via della nottata passata in bianco e si trascina in bagno. Guardandosi allo specchio si accorge però che qualcosa non va: una macchiolina blu fa bella mostra di sè sul collo del cliente. Il cliente non si capacita...da dove è arrivata questa macchia? Il cliente prova ripetutamente a lavarla per toglierla via, ma i suoi tentativi risultano purtroppo vani. Nel primo pomeriggio la situazione inizia a degenerare: il cliente si accorge che la macchia si sta lentamente e inspiegabilmente espandendo! Inizialmente misurava qualche centimetro, adesso invece si è misteriosamente ingrossata, allungata e inoltre (!) sembra come…istoriata! Come se qualcuno avesse cominciato a disegnarvi sopra figure di squame, artigli, lingue biforcute, occhi di dragoni orientali. La macchia è sottopelle …si tratta di inchiostro! Con il passare dei giorni, schiena, braccia, gambe e infine il viso del cliente vengono completamente ricoperti dall'inchiostro. Il Cliente, in preda alla disperazione, fuori di sé, inizia a vagare penosamente senza meta per le strade della metropoli indossando guanti e passamontagna per nascondere l’olocausto d’inchiostro che ha fatto scempio della sua sino ad allora tranquilla esistenza, finchè (considerato che tutto sommato si trova in Giappone) alla fine, esausto, si toglie la vita suicidandosi. Fine del film.giada ha scritto:[...]
Questione di gusti Etere. A me fanno impressione... davvero. E il pensiero di dovermi colorare la pelle in modo permanente.. che dire.. mi ripugna. Ora, vada per il piccolo tatoo ma pensa a quelli che si tatuano tutto il corpo.. dai.. mi fa davvero senso.
Quando mi torna in mente questo film, rimpiango (con un sorriso) di non essere nato in Giappone . Rimpiango che la maledizione del tatuatore con l’hobby dello strangolamento abbia colpito quell’ingrato di un suicida e non qualcun altro . Sai che risparmio di yen avrei potuto realizzare!
Comunque, reminescenze televisive a parte, concordo sul fatto che i sentimenti di ripugnanza o, all'opposto, di tattoofilia siano soggettivi e quindi variabili da individuo a individuo. Come dicevano i Latini, de gustibus non disputandum est.
P.S. Alla lunga la curiosità uccise anche il cliente... :(
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Messaggio da airlander » 23/08/2014, 0:43
mentre la troppa fretta rischia di far nascere gattini cechi....Etere ha scritto:[...]
Quando ero piccolo, ho visto in tv un film ambientato in Giappone: sul far della sera un uomo entra nello studio di un tatuatore (non so se hai presente l'architettura di un tipico studio giapponese: non manca mai il sottoscala e, visto dall’esterno, lo studio tutto sembra tranne che uno studio di tatuaggi. Pare inoltre che l'apprendistato presso un qualunque tatuatore giapponese, per esempio presso un ex yakuza come Horiyoshi III, possa durare anche sino a dieci anni! Dieci anni passati solo a ramazzare il pavimento, pulire macchinette, fare cruciverba in attesa che il Maestro si decida finalmente a scomodarsi per insegnarti i primi rudimenti dell'arte del tatuaggio). Lo studio è vuoto, immerso nel silenzio. A un tratto, però, il cliente sente dei rumori, come di respiri soffocati, gemiti, provenire dal retrobottega. No...non è come si potrebbe immaginare: il tatuatore con gli occhi a mandorla non si sta piacevolmente intrattenendo con una succulenta cliente (“succulenta”: che aggettivo maschilista!). Infatti più che intrattenerla la sta trattenendo strangolandola. Dice un vecchio adagio che la curiosità uccise il gatto, ma non il cliente ficcanaso che, dopo aver dato una fugace occhiata nel retrobottega, inorridito si precipita a gambe levate verso l'uscita. Malauguratamente, prima di raggiungere l'exit, il cliente inciampa perdendo l'equilibrio e casca rovinosamente sul tavolino sopra il quale il tatuatore tiene gli aghi e l'attrezzatura lavorativa (non so se hai mai visto un ago...è lungo e fa una certa impressione, soprattutto quando l'artista lo infila nella macchinetta prima di tatuarti). Per farla breve, il cliente viene punto accidentalmente da uno dei suddetti aghi. Si rialza prontamente e guadagna l'agognata uscita svanendo nella sopraggiunta tenebra. Giunto finalmente a casa, il cliente passa una nottata insonne…madido di sudore non riesce a trovare pace tormentato dal pensiero di ciò che ha visto, etc. L'indomani mattina si sveglia mezzo tramortito per via della nottata passata in bianco e si trascina in bagno. Guardandosi allo specchio si accorge però che qualcosa non va: una macchiolina blu fa bella mostra di sè sul collo del cliente. Il cliente non si capacita...da dove è arrivata questa macchia? Il cliente prova ripetutamente a lavarla per toglierla via, ma i suoi tentativi risultano purtroppo vani. Nel primo pomeriggio la situazione inizia a degenerare: il cliente si accorge che la macchia si sta lentamente e inspiegabilmente espandendo! Inizialmente misurava qualche centimetro, adesso invece si è misteriosamente ingrossata, allungata e inoltre (!) sembra come…istoriata! Come se qualcuno avesse cominciato a disegnarvi sopra figure di squame, artigli, lingue biforcute, occhi di dragoni orientali. La macchia è sottopelle …si tratta di inchiostro! Con il passare dei giorni, schiena, braccia, gambe e infine il viso del cliente vengono completamente ricoperti dall'inchiostro. Il Cliente, in preda alla disperazione, fuori di sé, inizia a vagare penosamente senza meta per le strade della metropoli indossando guanti e passamontagna per nascondere l’olocausto d’inchiostro che ha fatto scempio della sua sino ad allora tranquilla esistenza, finchè (considerato che tutto sommato si trova in Giappone) alla fine, esausto, si toglie la vita suicidandosi. Fine del film.
Quando mi torna in mente questo film, rimpiango (con un sorriso) di non essere nato in Giappone . Rimpiango che la maledizione del tatuatore con l’hobby dello strangolamento abbia colpito quell’ingrato di un suicida e non qualcun altro . Sai che risparmio di yen avrei potuto realizzare!
Comunque, reminescenze televisive a parte, concordo sul fatto che i sentimenti di ripugnanza o, all'opposto, di tattoofilia siano soggettivi e quindi variabili da individuo a individuo. Come dicevano i Latini, de gustibus non disputandum est.
P.S. Alla lunga la curiosità uccise anche il cliente... :(
strana cosa gli adagi...
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Messaggio da arietina76 » 23/08/2014, 10:06
ma il cliente denunciò quanto aveva visto e fece arrestare il tatuatore, oppure l'esplosione dei tatuaggi è stata la punizione cosmica per la sua omertà?Etere ha scritto:[...]
Quando ero piccolo, ho visto in tv un film ambientato in Giappone: sul far della sera un uomo entra nello studio di un tatuatore (non so se hai presente l'architettura di un tipico studio giapponese: non manca mai il sottoscala e, visto dall’esterno, lo studio tutto sembra tranne che uno studio di tatuaggi. Pare inoltre che l'apprendistato presso un qualunque tatuatore giapponese, per esempio presso un ex yakuza come Horiyoshi III, possa durare anche sino a dieci anni! Dieci anni passati solo a ramazzare il pavimento, pulire macchinette, fare cruciverba in attesa che il Maestro si decida finalmente a scomodarsi per insegnarti i primi rudimenti dell'arte del tatuaggio). Lo studio è vuoto, immerso nel silenzio. A un tratto, però, il cliente sente dei rumori, come di respiri soffocati, gemiti, provenire dal retrobottega. No...non è come si potrebbe immaginare: il tatuatore con gli occhi a mandorla non si sta piacevolmente intrattenendo con una succulenta cliente (“succulenta”: che aggettivo maschilista!). Infatti più che intrattenerla la sta trattenendo strangolandola. Dice un vecchio adagio che la curiosità uccise il gatto, ma non il cliente ficcanaso che, dopo aver dato una fugace occhiata nel retrobottega, inorridito si precipita a gambe levate verso l'uscita. Malauguratamente, prima di raggiungere l'exit, il cliente inciampa perdendo l'equilibrio e casca rovinosamente sul tavolino sopra il quale il tatuatore tiene gli aghi e l'attrezzatura lavorativa (non so se hai mai visto un ago...è lungo e fa una certa impressione, soprattutto quando l'artista lo infila nella macchinetta prima di tatuarti). Per farla breve, il cliente viene punto accidentalmente da uno dei suddetti aghi. Si rialza prontamente e guadagna l'agognata uscita svanendo nella sopraggiunta tenebra. Giunto finalmente a casa, il cliente passa una nottata insonne…madido di sudore non riesce a trovare pace tormentato dal pensiero di ciò che ha visto, etc. L'indomani mattina si sveglia mezzo tramortito per via della nottata passata in bianco e si trascina in bagno. Guardandosi allo specchio si accorge però che qualcosa non va: una macchiolina blu fa bella mostra di sè sul collo del cliente. Il cliente non si capacita...da dove è arrivata questa macchia? Il cliente prova ripetutamente a lavarla per toglierla via, ma i suoi tentativi risultano purtroppo vani. Nel primo pomeriggio la situazione inizia a degenerare: il cliente si accorge che la macchia si sta lentamente e inspiegabilmente espandendo! Inizialmente misurava qualche centimetro, adesso invece si è misteriosamente ingrossata, allungata e inoltre (!) sembra come…istoriata! Come se qualcuno avesse cominciato a disegnarvi sopra figure di squame, artigli, lingue biforcute, occhi di dragoni orientali. La macchia è sottopelle …si tratta di inchiostro! Con il passare dei giorni, schiena, braccia, gambe e infine il viso del cliente vengono completamente ricoperti dall'inchiostro. Il Cliente, in preda alla disperazione, fuori di sé, inizia a vagare penosamente senza meta per le strade della metropoli indossando guanti e passamontagna per nascondere l’olocausto d’inchiostro che ha fatto scempio della sua sino ad allora tranquilla esistenza, finchè (considerato che tutto sommato si trova in Giappone) alla fine, esausto, si toglie la vita suicidandosi. Fine del film.
Quando mi torna in mente questo film, rimpiango (con un sorriso) di non essere nato in Giappone . Rimpiango che la maledizione del tatuatore con l’hobby dello strangolamento abbia colpito quell’ingrato di un suicida e non qualcun altro . Sai che risparmio di yen avrei potuto realizzare!
Comunque, reminescenze televisive a parte, concordo sul fatto che i sentimenti di ripugnanza o, all'opposto, di tattoofilia siano soggettivi e quindi variabili da individuo a individuo. Come dicevano i Latini, de gustibus non disputandum est.
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Messaggio da airlander » 23/08/2014, 11:16
e qui emergono aspetti legali che non avevo considerato.arietina76 ha scritto:[...]
ma il cliente denunciò quanto aveva visto e fece arrestare il tatuatore, oppure l'esplosione dei tatuaggi è stata la punizione cosmica per la sua omertà?
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Messaggio da giada » 24/08/2014, 22:38
Riguardo comunque alle mode che non condivido... ehm... i pantaloni troppo scesi, quelli che mettono molto bene in risalto gli slip (che devono essere assolutamente griffati altrimenti non vale) e che pare ti sia fatto addosso qualche cosa.. ehm....
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Messaggio da Etere » 25/08/2014, 20:56
Per quanto riguarda l'abbigliamento, poche cose mi turbano piuttosto mi dà fastidio quel taglio di capelli alla moda (la cresta alla Arturo Vidal per intenderci) in questo periodo tra i giovani...figuriamoci poi quando ad adottarlo è anche qualche "vecchione" tipo Bobo Vieri...non si può vedere...giada ha scritto:Mamma mia Etere... che angoscia questo film. Io curiosa come sono sarei perita subito...
Riguardo comunque alle mode che non condivido... ehm... i pantaloni troppo scesi, quelli che mettono molto bene in risalto gli slip (che devono essere assolutamente griffati altrimenti non vale) e che pare ti sia fatto addosso qualche cosa.. ehm....
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Messaggio da Etere » 25/08/2014, 22:07
Concludo l'off-topic (è doveroso da parte mia non lasciare le cose in sospesoEtere ha scritto:[...]
In particolare, l’episodio della foto con Ben-Gurion e il discorso di Zuckerman- Roth sull’orgoglio di essere un ebreo-americano (pagg. 62-67 dell’edizione Einaudi del 2012) valgono da soli l’acquisto di questo libro (e sono arrivato, sino ad oggi, solo a pag. 70).
Scusate l'off-topic
). I primi due capitoli ("Basilea" e "Giudea") de "La controvita" di Roth sono eccellenti, notevoli. Soprattutto "Giudea", ambientato in Israele, dove si parla di ebrei-americani, israeliani, sionismo, ebrei ultraortodossi. Qui la narrazione di Roth è geniale, arguta. E' riconoscibile e familiare il suo marchio di fabbrica. Il terzo capitolo ("Gloucestershire") è invece contorto, eccessivamente psicologico; l'unica cosa che ho trovato interessante è stata la presenza di elementi metanarrativi che, tra l'altro, anticipano alcuni aspetti del successivo e conclusivo quarto capitolo (intitolato "Cristianità"). Riassumendo: a parte i due capitoli iniziali, "La controvita" non è uno dei migliori lavori della produzione di Roth.
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Messaggio da tempest » 21/02/2015, 18:48
Ho notato che la caviglia al vento ha sostituito la moda dei bikers .
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Messaggio da Etere » 21/02/2015, 21:11
Sì, sì, anche io ho notato questo modo di vestire. Sono simpatici e sbarazzini il jeans arrotolato più la caviglia al vento, però non hanno senso in inverno: è una moda che andrebbe bene in primavera.tempest ha scritto:C'è una moda recente tra i giovanissimi e le giovanissime che non comprendo: in pieno inverno portare jeans o legging leggerissimi, un po' arrotolati in modo da tenere le caviglie al gelo, ai piedi scarpe tipo Superga o converse in tela, con calzino invisibile in modo che anche il piede stia al gelo. Per compensare : un piumino pesantissimo di marca tipo woolrich e grandi sciarponi,in modo che sudi per bene il collo e congeli il piede.
Ho notato che la caviglia al vento ha sostituito la moda dei bikers .
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Messaggio da tempest » 21/02/2015, 22:18
Come diceva mia nonna "che fai? Vai per laghetti??"Etere ha scritto:[...]
Sì, sì, anche io ho notato questo modo di vestire. Sono simpatici e sbarazzini il jeans arrotolato più la caviglia al vento, però non hanno senso in inverno: è una moda che andrebbe bene in primavera.
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Messaggio da tempest » 17/04/2015, 0:15
Come volevasi dimostrare, la caviglia al vento regna sovrana questa primavera: vedo un sacco di ragazzi con i pantaloni arrotolati (o con l'elastico in fondo ) mostrare le loro caviglie pelose! Rigorosamente con le converse ai piedi.Etere ha scritto:[...]
Sì, sì, anche io ho notato questo modo di vestire. Sono simpatici e sbarazzini il jeans arrotolato più la caviglia al vento, però non hanno senso in inverno: è una moda che andrebbe bene in primavera.
Ah...tra un po' arrivano gli acciabattati...
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Messaggio da Etere » 17/04/2015, 21:09
Non vedo l'ora (anche se è ancora presto per sognare l'ombrellone e di questo non mi dolgo. Preferisco godermi almeno un po' di primavera prima. Qualche giorno fa avevo auspicato giornate primaverili soleggiate ma non certo un caldo così africano: a Reggio fa troppo caldo...sono stato costretto a rimandare le mie passeggiate in spiaggia perché non voglio finire ustionato prima che inizi l'estate prossima).tempest ha scritto:[...]
Come volevasi dimostrare, la caviglia al vento regna sovrana questa primavera: vedo un sacco di ragazzi con i pantaloni arrotolati (o con l'elastico in fondo ) mostrare le loro caviglie pelose! Rigorosamente con le converse ai piedi.
Ah...tra un po' arrivano gli acciabattati...
Devo dire che i ragazzotti obesi con i pantaloni arrotolati sono particolarmente comici: quel tipo di look ne accentua decisamente le fattezze (e comunque ognuno ha il fisico che si ritrova, non intendo certo colpevolizzare qualcuno. La mia era una semplice osservazione).
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Messaggio da Etere » 04/05/2015, 20:22
Ieri ho incontrato un mio vicino di casa con i pantaloni arrotolati: a 40 anni suonati Mi veniva da ridere... anche perché gli stavano addosso malissimo...ah, il mito dell'eterna giovinezzatempest ha scritto:[...]
Come volevasi dimostrare, la caviglia al vento regna sovrana questa primavera: vedo un sacco di ragazzi con i pantaloni arrotolati (o con l'elastico in fondo ) mostrare le loro caviglie pelose! Rigorosamente con le converse ai piedi.
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Messaggio da george clooney » 06/05/2015, 17:01
Oggi ho visto un'oscenità allucinante; non credo sia una moda (lo spero), comunque vedere una signora con delle collant spesse nere (con questo caldo) con ai piedi un paio di sandali bianchi aperti mi ha fatto rabbrividire...tempest ha scritto:[...]
Come volevasi dimostrare, la caviglia al vento regna sovrana questa primavera: vedo un sacco di ragazzi con i pantaloni arrotolati (o con l'elastico in fondo ) mostrare le loro caviglie pelose! Rigorosamente con le converse ai piedi.
Ah...tra un po' arrivano gli acciabattati...
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Messaggio da arietina76 » 06/05/2015, 18:29
tu non hai idea di quanta gente veda io portare i collant con i sandali: una cosa se ho sempre trovato raccapricciante.george clooney ha scritto:[...]
Oggi ho visto un'oscenità allucinante; non credo sia una moda (lo spero), comunque vedere una signora con delle collant spesse nere (con questo caldo) con ai piedi un paio di sandali bianchi aperti mi ha fatto rabbrividire...
per me se hai i sandali, la calza (collant, calze di spugna, salvapiedi o non so cosa) sono tabù: vietatissimo!
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Messaggio da george clooney » 06/05/2015, 19:04
In più aggiungici le calze di colore nero con il sandalo bianco, ed ecco che" l'effetto raccapricciante" è assicurato. ..arietina76 ha scritto:[...]
tu non hai idea di quanta gente veda io portare i collant con i sandali: una cosa se ho sempre trovato raccapricciante.
per me se hai i sandali, la calza (collant, calze di spugna, salvapiedi o non so cosa) sono tabù: vietatissimo!
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Messaggio da airlander » 06/05/2015, 22:46
arietina76 ha scritto:[...]
tu non hai idea di quanta gente veda io portare i collant con i sandali: una cosa se ho sempre trovato raccapricciante.
per me se hai i sandali, la calza (collant, calze di spugna, salvapiedi o non so cosa) sono tabù: vietatissimo!
la fiera dell'horrorgeorge clooney ha scritto:[...]
In più aggiungici le calze di colore nero con il sandalo bianco, ed ecco che" l'effetto raccapricciante" è assicurato. ..
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48
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Messaggio da arietina76 » 07/05/2015, 11:47
e vogliamo parlare delle leggiadre fanciulle che mettono i gambaletti collant con la gonna???airlander ha scritto:[...]
[...]
la fiera dell'horror
non avete idea di quante ne veda in giro... e la cosa che mi sconcerta è che non vedi solo ragazze giovane (e lì magari uno pensa che l'interessata sia ubriaca, o comunque non in possesso delle sue facoltà mentali ), ma anche tante signore di una certa età che li portano così.
e tra parentesi, tutti i maschi con cui ho avuto occasione di parlarne (inclusi i semplici amici e parenti) dicono la stessa cosa: e cioè, che indipendentemente dall'età, i gambaletti collant sono uno dei modi più sicuri per far suicidare gli ormoni di un uomo...
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Messaggio da airlander » 07/05/2015, 13:43
femminilità come buon gusto sono cose innate, ci si potrà volendolo anche applicare per migliorarsi, tuttavia la classe non è cosa facilmente gestibile se non la si possiede sin dalle origini.arietina76 ha scritto:[...]
e vogliamo parlare delle leggiadre fanciulle che mettono i gambaletti collant con la gonna???
non avete idea di quante ne veda in giro... e la cosa che mi sconcerta è che non vedi solo ragazze giovane (e lì magari uno pensa che l'interessata sia ubriaca, o comunque non in possesso delle sue facoltà mentali ), ma anche tante signore di una certa età che li portano così.
e tra parentesi, tutti i maschi con cui ho avuto occasione di parlarne (inclusi i semplici amici e parenti) dicono la stessa cosa: e cioè, che indipendentemente dall'età, i gambaletti collant sono uno dei modi più sicuri per far suicidare gli ormoni di un uomo...
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Messaggio da george clooney » 07/05/2015, 17:17
E' davvero la fiera dell'horror come diceva Airlander..I gambaletti non si possono davvero vedere... Sembrerebbe così semplice avere un minimo di buon gusto, invece non è così, perchè in giro si vedono cose orribili...arietina76 ha scritto:[...]
e vogliamo parlare delle leggiadre fanciulle che mettono i gambaletti collant con la gonna???
non avete idea di quante ne veda in giro... e la cosa che mi sconcerta è che non vedi solo ragazze giovane (e lì magari uno pensa che l'interessata sia ubriaca, o comunque non in possesso delle sue facoltà mentali ), ma anche tante signore di una certa età che li portano così.
e tra parentesi, tutti i maschi con cui ho avuto occasione di parlarne (inclusi i semplici amici e parenti) dicono la stessa cosa: e cioè, che indipendentemente dall'età, i gambaletti collant sono uno dei modi più sicuri per far suicidare gli ormoni di un uomo...
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