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Messaggio da cinque » 24/06/2016, 14:52

Etere ha scritto:Lodovico Gruner passa in rassegna la figura di ciascun Dio-Pianeta presente nei mosaici e dopo averne descritto gli attributi tipici precisa la funzione svolta dall'Angelo (o, a seconda dei cieli e dei pianeti che muove, dall'Arcangelo, dal Principato, dalla Potestà, dalla Virtù, e così via fino a Troni, Cherubini e Serafini) che la sovrasta: "ad ognuno di queste Deità sta sopra un Angelo, in atto chi di parlare, chi di frenare, chi di spingere, chi di aspettare un cenno dall’alto".

In particolare, mentre rapisce il cuore del nostalgico dell'antica religione la parte iniziale dei passi del Gruner in cui sono specificati gli attributi divini (snocciolati di volta in volta all'atto della presentazione del dio di turno), la conclusione dei passi stessi l'animo ne rattrista ;) Il passo che riguarda Giove, il signore degli Dèi, è in questo senso paradigmatico:

«Alto sopra più pianeti è quel Giove, che dominando su di molte stelle a notte, ed un maestoso lume spandendo, parve alla semplicità dei primitivi Etruschi (…) che l’impero sopra le celesti cose tenesse, perché onniveggente lo riverirono, ed assembratore delle nuvole lo stimarono, né potere al mondo pensarono essere, che alla sua divinità non si appartenesse, contenti veramente di ciò, ch’egli le cose della terra a piacimento suo coordinasse lassù (…). Giove tenne in mano perciò lo scettro della terra e del cielo ed un Aquila a messaggiera si ebbe perché poteva a lui montare il più alto, e il tuono e il fulmine scagliò, ordinario muovimento dell’aere, quando sembra sdegnarsi sul trono (...).
(…) Nelle spalle alquanto curvo perché le preghiere umane sentisse, e nell’età di padre fu imaginato e datogli lionino lo aspetto, e barba e chioma spessa, crespa, e nera, ed effigiato tra il pensoso e lo ilare, tra l’onnipossente e il giusto, tra il mansueto e il forte si fù. (…) Finalmente sopra il largo petto gli si pose una clamide (...). Tale fu il Giove dei Latini, nato da un lontano splendore, tale il figlio di Saturno si era, dal vuoto del firmamento sull’ara massima, sotto umane forme, tradotto. Quando Raffaello (…) lo pose nelle antiche forme dipinto, (…) forse (…) pensò come vecchia cosa il decaduto Giove già fosse, e forse per questo di nera gli mutò la barba in canuta. Poscia il Principato celeste [l'angelo-Principato], che gli sarebbe guida [che fa da guida a Giove] per lo cielo, in guisa cosifatta atteggiò [Raffaello atteggiò l'angelo-Principato in guisa...], che visibilmente gli addita [addita a Giove], esser giunto il momento che il suo grande astro si muova. Or egli a roteare incominci (…). Da Dio venirgli la folgore, e l’aquila, e più che tali cose la sua esistenza. Giove, come [siccome] nelle cose fatte dagli uomini suole [adesso] intervenire miseramente assai volte, quasi l’impero abbia già ottenuto e smarrito, sdegnatissimo sulla volta dell’Olimpo si mostra [nel mosaico], e porta negli occhi il mal talento dipinto».

E proprio così, come lo ha descritto Gruner, appare raffigurato Giove nel mosaico eseguito dal De Pace su disegno di Raffaello: sdegnato e corrucciato perchè esautorato dai suoi poteri e posto sotto il controllo dell'angelo-Principato. Così possiamo osservarlo nell'immagine che ho pubblicato nel post precedente e, ancor più chiaramente, nella seguente, di Nicholas Dorigny, che riproduce appunto i soggetti presenti nel mosaico in questione (in essa si possono notare la folgore impugnata dal Dio e l'aquila al suo fianco, oltre ai segni zodiacali del Sagittario e dei Pesci).

http://imgur.com/oQf7zo5

La stessa sorte tocca, come detto, anche agli altri antichi Dèi:
Per esempio, Gruner, su Mercurio scrive:

«(…) la pittura [il mosaico] ti dice che mentre il messaggiero Mercurio arde dell’impazienza di trasportarsi nunzio per ogni cielo, l’Angelo ne lo rattempera, significandogli che il commandamento dee venire dall’alto, e che Iddio che per entro al primo mobile sta, i cuori saprà toccare senza il suo intervento o viaggio».

e su Marte:

«[Nel mosaico] Pare che il pianeta, che ansia a spargere il sangue degli uomini, mostri se medesimo a Dio nella gioventù di un guerriero pronto a battagliare, e a distruggere, e l’arme micidiale già innalza. Ma una Virtù [un angelo-Virtù] del cielo lo frena, e finchè non piaccia a Dio di lasciargli libero il braccio, fermo nell’obbedienza lo mantiene. Se il fortissimo dei pianeti dovea robusto esser fatto e delle sembianze e del corpo, la Virtù cui lo regge, pari forza dovea mostrare, e giovane robustezza e vigor di persona. Cosicchè questo gruppo (…), bene al soggetto che rappresenta è conforme».

E infatti l'angelo-Virtù che lo frena ha un fisico...piuttosto palestrato :P
e poi dici che i saggi che UNA volta ti ho mandato erano noiosi ... mah !!!!

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Messaggio da Etere » 24/06/2016, 20:16

cinque ha scritto:[...]


e poi dici che i saggi che UNA volta ti ho mandato erano noiosi ... mah !!!!
:DD Ma dai che scherzavo! Non ho detto che i saggi che mi hai mandato (mi ha fatto molto piacere riceverli da te e li ho letti con interesse) erano noiosi, ho detto solo che secondo me il critico d'arte era un po' troppo integralista. Amo molto i saggi. Osservo qualche quadro o leggo romanzi (il mio cavallo di battaglia) solo allo scopo di potermi poi deliziare con la critica (d'arte o letteraria) :DD ;) Siamo simili :)
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Messaggio da cinque » 24/06/2016, 20:36

Etere ha scritto:[...]


:DD Ma dai che scherzavo! Non ho detto che i saggi che mi hai mandato (mi ha fatto molto piacere riceverli da te e li ho letti con interesse) erano noiosi, ho detto solo che secondo me il critico d'arte era un po' troppo integralista. Amo molto i saggi. Osservo qualche quadro o leggo romanzi (il mio cavallo di battaglia) solo allo scopo di potermi poi deliziare con la critica (d'arte o letteraria) :DD ;) Siamo simili :)
Va beh. Il parmigianino ? I macchiaioli?
Io ho passato un anno con expo e Ora con christo. Sono nazional popolare

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Messaggio da Etere » 24/06/2016, 21:41

cinque ha scritto:[...]


Va beh. Il parmigianino ? I macchiaioli?
Io ho passato un anno con expo e Ora con christo. Sono nazional popolare
Come ti dicevo, è un peccato non approfondire l'argomento tramite dei saggi critici (anche se per quanto riguarda l'arte, e per quanto mi concerne, la critica ha spesso la precedenza a livello di tempistica. Con qualche ovvia precauzione però: cerco di non privarmi del gusto della sorpresa. Evito quindi di guardare preventivamente le immagini dei lavori che andrò a vedere. Per esempio, prima di partire per Roma sapevo moltissime cose di Santa Maria del Popolo, ma avevo accuratamente evitato di guardare online o sui libri le immagini dei quadri presenti nelle cappelle...altrimenti ci sarebbe stato meno gusto a vederli dal vivo. Ma il Gruner, in verità, l'ho scoperto solo dopo che sono tornato da Roma (e quindi la prossima volta che ritornerò in quella basilica riguarderò la cupola di quella cappella con occhi sicuramente diversi...più informati).

Mi dispiace, ma devo attenermi scrupolosamente alla mia scaletta cronologica: prima devo parlare della GNAM :P A proposito della GNAM, non ci crederai mai, ma oggi stesso mi è successa una cosa curiosissima mentre mi "immolavo" stoicamente per la causa di mia nipote accompagnandola a Catanzaro, presso il Parco della Biodiversità Mediterranea, in occasione di una gita di gruppo organizzata dalle suore dell'asilo da lei frequentato. Arrivati al Parco mi sono ritrovato davanti una cosa :O che, dopo un momento di sorpresa :o mi è sembrata subito molto familiare :idea: Si trattava infatti di un'opera monumentale gemella (o comunque appartenente alla stessa "serie") di quella che ho visto due settimane fa a Roma, proprio alla GNAM :DD (l'opera della GNAM era precisamente situata a sinistra della scalinata d'ingresso della Galleria stessa). Mi è venuto un colpo quando l'ho vista perché non immaginavo neanche lontanamente di poter vedere in questo Parco un "Cerchio Imperfetto" (12 tonnellate di acciaio) di Mauro Staccioli ;) E in questo parco c'erano anche altre opere interessanti...

Ma, torniamo a noi: qualche chicca sull'expo e Christo? Sono curioso...dimmi di questa passerella e del resto...
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Messaggio da Etere » 26/06/2016, 18:41

Sono entrato alla GNAM :) alle 8,30. Ho pagato per il biglietto solo 4 euro perché erano in corso lavori di "adeguamento museografico" (in pratica, stanno costruendo un bookshop o qualcosa del genere).
Nello specifico, le sale dell’Ottocento e parte di quelle del Novecento erano momentaneamente chiuse (in totale La Galleria Nazionale conta ben 55 sale). Prima di partire per Roma ne ero al corrente, ma una volta dentro il museo non me ne sono rammaricato sia perché c'erano tante cose da vedere, sia perché pur sforando (sono rimasto inchiodato dentro alla Galleria Nazionale fino alle 11) con i tempi che avevo calcolato per la visita (massimo un'ora e mezza) sono riuscito ugualmente alla fine della giornata (anche se per il rotto della cuffia, dato che come ho già detto sono arrivato a Tiburtina un quarto d'ora prima che partisse il pullman per Reggio) a rispettare il programma che mi ero prefissato (dunque è stato un bene non essersi attardati troppo alla GNAM).
Per quanto riguarda le opere esposte, c'era anche "Sant'Angelo bride", (1969), di Christo ;) :)
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Messaggio da Etere » 28/06/2016, 20:05

L'opera più allucinante che ho visto alla Galleria Nazionale è stata indubbiamente "Spoglia d'oro su spine d'acacia", 2002, di Giuseppe Penone: 30 tele, disposte in fila una di fianco all'altra, tempestate di migliaia di spine (con le punte rivolte l'alto, verso l'osservatore, per la cronaca) d'acacia. L'impronta delle labbra di Penone, impressa su uno scotch e ingrandita a dismisura, campeggia sulle tele. Nella parte centrale dell'opera è collocata una piccola spoglia d'oro sulla quale è posta l'impronta della mano destra dell'artista. Materiali usati: tela di lino, seta (le tele erano velate con la seta), spine d'acacia, lamina d'oro. Una delle interpretazioni dell'opera: le parole sono spine, ecc.
Opera bellissima, molto suggestiva.

Altra opera meravigliosa: Pistoletto, "I visitatori", 1968. Velina dipinta a olio e matita su acciaio inox lucidato a specchio.
L'opera fa parte della serie dei "quadri specchianti" ed è posta proprio davanti al lavoro di Penone (di cui ho detto in precedenza) riflettendolo (l'opera riflette l'ambiente circostante e quindi anche chiunque le passi davanti).

C'erano poi due Van Gogh, di cui uno famosissimo: "Il giardiniere", 1889 (probabilmente il giardiniere dell'ospedale psichiatrico di Saint Remy, dove l'artista fu ricoverato). L'altra opera era "L'arlesiana", 1890 (la quale lo aveva assistito durante le sue crisi nervose).

Un altro quadro celebre: Guttuso, "Crocifissione", 1940.

Era esposta anche "Superficie 512", di Capogrossi: la tela più grande dipinta dall'artista. Erano presenti anche altre "superfici" che presentavano il caratteristico "pettine" di Capogrossi: "Superficie 76 bis","323" e "290". Sul modulo a forchetta di Capogrossi, Marini Clarelli parlò di "Segni elementari, belli come graffiti rupestri".

Non mancavano opere di Andy Wharol ("Hammer and Sickle", 1977: i simboli del comunismo rappresentati come natura morta), Kounellis, Jean Dubuffet ("La vie pastorale 2", 1964), Daniel Buren ("Bandes", 1969), Max Ernst, Sironi, Carrà, Casorati, Schifano, Rotella...







G. Penone, "Spoglia d'oro su spine d'acacia":


http://imgur.com/MSahPRH


http://imgur.com/yOGQDHO


M. Pistoletto, "I visitatori" (si può notare riflessa parzialmente nello specchio di Pistoletto l'opera di Penone):


http://imgur.com/rfQIu6X
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Messaggio da Etere » 29/06/2016, 19:28

...Degas (presente con due acqueforti), Picasso (presente con due piatti in ceramica), Klimt (con una grafite su carta), Calder, Isgroi, Afro, Leoncillo ("San Sebastiano bianco", 1962: una terracotta smaltata che avevo già vista in passato), Turcato ("Composizione, superficie lunare", 1965, e un meraviglioso "Ricordo di New York", 1963), De Pisis, Donghi, Trombadori, Cagnaccio di San Pietro, ecc.

Dopo aver visitato la GNAM, ho attraversato soddisfatto Porta del Popolo e sono rientrato un attimo nella chiesa di Santa Maria del Popolo :DD per verificare se, per caso, qualcuno si fosse nel frattempo deciso ad accendere la luce nella Cappella Cerasi :DD (sono un tipo cocciuto e non mollo facilmente la presa) ;)
Purtroppo i due Caravaggio erano nell'identico stato in cui li avevo trovati prima: semi-immersi nella penombra :x A quel punto mi sono diretto verso via del Corso per raggiungere i Musei Capitolini allo scopo di vedere la prima mostra temporanea della mia giornata: "Campidoglio. Mito, memoria, archeologia" ;) Ero desideroso di vedere il bellissimo dipinto di William Turner intitolato "Modern Rome - Campo Vaccino" :o (in prestito ai Musei Capitolini dal Getty Museum)
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Messaggio da Etere » 03/07/2016, 20:06

Etere ha scritto: mi sono diretto verso via del Corso per raggiungere i Musei Capitolini allo scopo di vedere la prima mostra temporanea della mia giornata: "Campidoglio. Mito, memoria, archeologia" ;) Ero desideroso di vedere il bellissimo dipinto di William Turner intitolato "Modern Rome - Campo Vaccino" :o (in prestito ai Musei Capitolini dal Getty Museum)
L'ho guardato a lungo. "Campo Vaccino" perché in quel tempo ci pascolavano le mucche. Mi sono commosso.
Dopodiché ho passato in rassegna acqueforti e acquerelli di Piranesi e Juvarra. Mentre guardavo i lavori di Piranesi pensavo che Piranesi è uno degli artisti più citati nei romanzi di letteratura :) , dalla"Recherche" di Proust fino a "2666" di Roberto Bolaño, lo troviamo praticamente dappertutto. Ricordo poi, tornando all'arte, di aver letto che le "Carceri d'invenzione" di Piranesi (che ovviamente non erano esposte perché fuori tema) costituirono molto probabilmente fonte di ispirazione per alcuni lavori di Escher (nella fattispecie per "Relatività" e "Casa di scale"). Di Filippo Juvarra, ho trovato interessante "Veduta del Campidoglio e dell'Ara Coeli", penna e acquerello del 1709: nel rione Campitelli si osserva, da sinistra, un caseggiato in luogo del Vittoriano, la ripida scalinata che porta alla chiesa di Santa Maria in Aracoeli e il Campidoglio.
Era esposto anche "Demolizioni", 1939, un dipinto di Afro (Libio Basaldella) ascrivibile al suo periodo figurativo (il quadro testimonia le demolizioni edilizie avviate per effetto del piano regolatore di Roma del 1931).
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Messaggio da Etere » 04/07/2016, 22:48

Qualche anno fa sono stato ai Musei Capitolini per visitare la Pinacoteca Capitolina. Occorrono parecchie ore per visitarla da cima a fondo e per questo motivo non avevo avuto la possibilità di visitare anche Palazzo dei Conservatori, Palazzo Nuovo e via dicendo. Il mese scorso però, nel corso della giornata trascorsa a Roma di cui sto parlando da quasi un mese a questa parte :DD sono riuscito a rimediare in parte: dopo aver visto Turner, Piranesi e gli altri di cui ho già detto, ho visitato P. dei Conservatori (che poi, se non confondo, è lo stesso edificio che ha ospitato, al penultimo piano, la mostra temporanea dedicata a Turner, ecc.) e quindi la Sala degli Orazi e Curiazi (attualmente soggetta a restauro e parzialmente visibile: una parete era nascosta da impalcature), la sala di Annibale, la sala dei Capitani, la Sala dei Trionfi, la sala degli Arazzi, la Sala della Lupa, la Sala del Frontone (Palazzo Caffarelli) e la statua colossale di Costantino (nel cortile). In poche parole: meravigliose. Purtroppo, anche questa volta, sempre per motivi di tempo, ho dovuto sacrificare Palazzo Nuovo, gli Horti e chissà quanti altri tesori artistici (le statue sicuramente, ahimé) oltre che la mostra temporanea, allestita sempre ai Musei Capitolini, intitolata "La Misericordia nell’arte. Itinerario giubilare tra i capolavori dei grandi artisti" (in realtà di "grande" in questa mostra c'era solo Pietro da Cortona con un dipinto). Naturalmente, trovandomi in zona :) non ho potuto resistere al richiamo della Pinacoteca Capitolina: come si fa a non voler rivedere la spaventosa pala d'altare del Guercino ("Il seppellimento di Santa Petronilla") e i due dipinti del Caravaggio lì presenti? :DD Per cui ci ho fatto un salto. In realtà, "La buona ventura" non c'era perché l'avevano spedito in Giappone in prestito per una mostra temporanea. Era presente solo il "San Giovanni Battista". Insomma, per farla breve, sono entrato ai Musei Capitolini alle 11,30 e sono uscito "fuso" alle 16,30 :P Dato che non avevo ancora messo niente sotto i denti dalle 6 del mattino (cioè da quando avevo fatto colazione) sono andato a procurarmi un paio di tranci di pizza :DD e mangiandoli strada facendo ho preso in direzione via Nizza ;) dove si trova il MACRO :)
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Messaggio da Etere » 07/07/2016, 21:22

Al MACRO (Museo d'Arte Contemporanea di ROma) di via Nizza per vedere la mostra dell'artistar ;) William Kentridge intitolata "Triumphs and Laments: a project for Rome" :P Via Nizza è una via curiosa: si sviluppa in discesa e dista un quarto d'ora da Piazza Esedra (piazza della Repubblica). Ci ho messo un attimo ad arrivarci (in via Nizza) perché prima di partire per Roma avevo studiato accuratamente le mappe e smanettato su Google Street View :) Il MACRO è un museo dall'architettura avveniristica (e dato che per me tutto ciò che è avveniristico è inevitabilmente fonte di complicazioni, nella ricerca dell'entrata del museo mi sono incartato di brutto imboccando una scalinata di metallo che non portava da nessuna parte - se non a una porta chiusa - spolmonandomi inutilmente :rolleyes: ). Una volta entrati nel museo si doveva uscire fuori nel cortile interno dello stesso per poi rientrare nell'edificio da un altro ingresso, salire per le scale al piano superiore e accedere così finalmente alla mostra allestita in due ali del museo collegate tra loro da una passerella coperta (sulla quale era stampato a caratteri cubitali il cognome dell'artista sudafricano). All'ingresso del primo spazio espositivo ti accoglieva il "carboncino" di una Lambretta :) mentre nel secondo quello di una macchina per cucire vintage dei primi del Novecento :D
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Messaggio da Etere » 08/07/2016, 23:32

Etere ha scritto:All'ingresso del primo spazio espositivo ti accoglieva il "carboncino" di una Lambretta
Sulla parete opposta rispetto alla porta di ingresso del primo spazio espositivo si trovava una (la più famosa) delle grandi sagome (in cartoncino, carta per cartamodelli, resina epossidica, tempera nera) utilizzate da Kentridge per raffigurare sui muraglioni del Lungotevere tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini - grazie a una tecnica di "pulitura selettiva ad acqua" della patina di smog e sporcizia che ricopre i muraglioni stessi - i trionfi e le sconfitte (le tragedie, le cadute) di Roma. La mega sagoma in questione, "Pasolini, 2 novembre 1975", insieme all'opera intitolata "Morte di Remo", esposta nella stessa sala e realizzata con hennè su fogli contabili :) ,sono dedicate appunto a due delle tragedie (i "laments") che hanno segnato la storia della città. Accanto alla rievocazione di personaggi reali e mitologici legati alla storia di Roma erano presenti anche le tradizionali immagini iconiche della produzione artistica di Kentridge: megafoni :) altoparlanti e piante esotiche ;) :D

http://imgur.com/Z1R6eAo
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Messaggio da Etere » 09/07/2016, 22:26

La seconda sala ospitava, all'interno di due teche e sulle pareti, i carboncini in scala ridotta dei personaggi raffigurati nel gigantesco fregio eseguito sugli argini del Lungotevere. Mi ha incuriosito in particolare uno dei seguenti carboncini:

http://imgur.com/iMqXpX5

il primo da sinistra :DD E' la parodia di... :DD , mentre il secondo riguarda Porta Pia
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Messaggio da Etere » 10/07/2016, 21:08

Per quanto riguarda la processione di figure sui muraglioni del Lungotevere non mancherà certo il tempo per vederla con calma: la durata stimata dell'opera è infatti all'incirca di sette anni! :DD Tra sette anni infatti si riformerà la patina di smog e l'opera di Kentridge verrà così ricoperta dalla sporcizia. La prossima volta che andrò a Roma, dato che ho in progetto per i primi mesi del 2017 di fare un salto al rione Regola e a Trastevere, andrò a vedere anche i muraglioni ;)
Adesso però, prima di parlare della penultima mostra temporanea visitata il 10 giugno scorso, mi preme ritornare brevemente sull'argomento della chiesa di Santa Maria del Popolo (ancora??????? :rolleyes: :DD ) perché questa mattina mi sono ricordato che mentre gironzolavo dalle parti della Cappella Cybo-Soderini (una delle cappelle della navata sinistra) ho fatto una profonda riflessione ;) e già :DD
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Messaggio da Etere » 13/07/2016, 22:47

Uno degli affreschi laterali della Cappella Cybo-Soderini è l' "Invenzione della Vera Croce", del pittore fiammingo Peter van Lint.
In questo affresco è raffigurata Flavia Giulia Elena, madre dell'imperatore Costantino I, nel momento in cui ritrova la Vera Croce (cioè la, presunta, croce sulla quale fu crocefisso il Cristo) in quel di Gerusalemme. Un miracolo - la resurrezione di un giovane favorita dal contatto con la Vera Croce - la indirizza sulla pista giusta ;) da seguire per individuare, tra le tre croci provenienti dal monte Calvario, quella sacra: in pratica, per "testarla", Elena sfiorò con essa il corpo di un povero cadavere il quale immediatamente dopo il contatto con il legno resuscitò dalla morte...

http://imgur.com/jIYve6M

Sopra: la freccia rossa ;) indica il giovane, ancora avvolto nel sudario, resuscitato a nuova vita nell'affresco di van Lint
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Messaggio da Etere » 13/08/2016, 21:17

Mi chiedono dalla regia di concludere prima il discorso riguardante le mostre. Ebbene, la penultima mostra temporanea che ho visitato il dieci giugno scorso (mostra che avevo in programma fin dall'inizio dell'anno) è stata "Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento", alle Scuderie del Quirinale ;)
Apriva la mostra il Parmigianino con due gigantesche portelle d'organo, raffiguranti "David" e "Santa Cecilia", provenienti dalla Basilica Magistrale di S. Maria della Steccata a Parma. A dire il vero, ho trovato, rispetto a queste, più interessanti le altre opere dello stesso artista presenti in esposizione, in particolare la "Conversione di Saulo" e la "Madonna di San Zaccaria". Oltre ai dipinti, erano esposti anche alcuni disegni dello stesso Parmigianino (eseguiti con matita rossa): "Studi di putti" e " Studi da Correggio".
Per quanto riguarda invece il Correggio - artista straordinario, insuperabile in particolare nella raffigurazione di sfondi arborei e di elementi riguardanti la vegetazione) - le opere che più ho apprezzato sono state sicuramente la "Sacra Famiglia con San Giovannino", il "Riposo durante la fuga in Egitto con San Francesco", il "Noli me tangere", il "Martirio dei Santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino" e infine il "David davanti all'Arca dell'Alleanza".
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Messaggio da Etere » 21/08/2016, 13:45

L'ultima ;) mostra visitata a giugno è stata quella dedicata all'Art Nouveau di Alfons Mucha (pronuncia: Mucà :) ) al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini (secondo me, la migliore sala espositiva della Capitale).
L'esposizione (aperta da autoritratti, ritratti della moglie e dei figli dell'artista) comprendeva circa 200 opere tra dipinti, manifesti, litografie (molte con soggetto Sarah Bernhardt; ho apprezzato inoltre la famosa litografia a colori intitolata "Les amants", 1895), drawings, gioielli, foto (leggendarie :DD quelle che ritraggono l'artista insieme a Gauguin nell'abitazione che condivisero per un certo periodo di tempo: in particolare, in una foto, l'illustre coinquilino di Mucha è immortalato seduto al pianoforte mentre suona in giacca e mutande :DD )
I lavori che ho trovato più interessanti sono stati indubbiamente i disegni finali dei pannelli per la vetrata della Cattedrale di San Vito a Praga che raffiguravano i Santi Cirillo e Metodio, Santa Ludmilla, San Wenceslas duca di Boemia, ecc. :


vetrata della Cattedrale di San Vito:

http://imgur.com/a/BkA3i




alcuni dei disegni finali di Mucha:

http://imgur.com/a/kmn4G


http://imgur.com/a/6dZx1
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Messaggio da tempest » 21/08/2016, 14:32

Etere ha scritto:L'ultima ;) mostra visitata a giugno è stata quella dedicata all'Art Nouveau di Alfons Mucha (pronuncia: Mucà :) ) al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini (secondo me, la migliore sala espositiva della Capitale).
L'esposizione (aperta da autoritratti, ritratti della moglie e dei figli dell'artista) comprendeva circa 200 opere tra dipinti, manifesti, litografie (molte con soggetto Sarah Bernhardt; ho apprezzato inoltre la famosa litografia a colori intitolata "Les amants", 1895), drawings, gioielli, foto (leggendarie :DD quelle che ritraggono l'artista insieme a Gauguin nell'abitazione che condivisero per un certo periodo di tempo: in particolare, in una foto, l'illustre coinquilino di Mucha è immortalato seduto al pianoforte mentre suona in giacca e mutande :DD )
I lavori che ho trovato più interessanti sono stati indubbiamente i disegni finali dei pannelli per la vetrata della Cattedrale di San Vito a Praga che raffiguravano i Santi Cirillo e Metodio, Santa Ludmilla, San Wenceslas duca di Boemia, ecc. :


vetrata della Cattedrale di San Vito:

http://imgur.com/a/BkA3i




alcuni dei disegni finali di Mucha:

http://imgur.com/a/kmn4G


http://imgur.com/a/6dZx1
Questa l'ho vista anche io alcuni mesi fa. Mi è piaciuta molto. :) Non ricordo i pannelli... forse non li avrò visti??
Ho apprezzato tutto, non saprei scegliere una cosa in particolare. Forse la sezione di Sarah Bernhardt, oppure i fiori, o i calendari... Interessante anche la parte dedicata alla pubblicità, un concetto di pubblicità che così lontano dal nostro, dove il "bello" incornicia anche l'oggetto più banale.


[URL=http://s1309.photobucket.com/user/isengard100/media/Mobile%20Uploads/alphonse_mucha_00002_zps7gkkj38n.jpg.html][img]http://i1309.photobucket.com/albums/s639/isengard100/Mobile%20Uploads/alphonse_mucha_00002_zps7gkkj38n.jpg[/img][/URL]
Primavera, estate, autunno, inverno.

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Messaggio da Etere » 22/08/2016, 13:20

tempest ha scritto:[...]



Questa l'ho vista anche io alcuni mesi fa. Mi è piaciuta molto. :) Non ricordo i pannelli... forse non li avrò visti??
Ho apprezzato tutto, non saprei scegliere una cosa in particolare. Forse la sezione di Sarah Bernhardt, oppure i fiori, o i calendari... Interessante anche la parte dedicata alla pubblicità, un concetto di pubblicità che così lontano dal nostro, dove il "bello" incornicia anche l'oggetto più banale.


[URL=http://s1309.photobucket.com/user/isengard100/media/Mobile%20Uploads/alphonse_mucha_00002_zps7gkkj38n.jpg.html][img]http://i1309.photobucket.com/albums/s639/isengard100/Mobile%20Uploads/alphonse_mucha_00002_zps7gkkj38n.jpg[/img][/URL]
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:) I pannelli erano i lavori di formato più grande presenti alla mostra: si trovavano al piano più alto dell'Ala Brasini: erano veramente belli e maxi. In effetti c'era tanta carne al fuoco, tante opere in esposizione. Per questa ragione mi sono attardato all'interno delle sale (una volta fuori, ho dovuto fare una corsa a perdifiato fino alla metro per raggiungere la Tibus :) , dove mi aspettava il pullmann per Reggio :D La prossima volta che andrò a Roma, però, me la prenderò più comoda trattenendomi due giorni anziché il canonico giorno secco: ho in mente un programmino con i fiocchi :DD ;) ) La parte dedicata alla pubblicità era interessante (biscotti, birra, spumante, ecc.), ma mi è piaciuta anche quella dedicata all'epopea slava.
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Messaggio da tempest » 22/08/2016, 14:28

Etere ha scritto:[...]


:) I pannelli erano i lavori di formato più grande presenti alla mostra: si trovavano al piano più alto dell'Ala Brasini: erano veramente belli e maxi. In effetti c'era tanta carne al fuoco, tante opere in esposizione. Per questa ragione mi sono attardato all'interno delle sale (una volta fuori, ho dovuto fare una corsa a perdifiato fino alla metro per raggiungere la Tibus :) , dove mi aspettava il pullmann per Reggio :D La prossima volta che andrò a Roma, però, me la prenderò più comoda trattenendomi due giorni anziché il canonico giorno secco: ho in mente un programmino con i fiocchi :DD ;) ) La parte dedicata alla pubblicità era interessante (biscotti, birra, spumante, ecc.), ma mi è piaciuta anche quella dedicata all'epopea slava.
Io l'ho vista a Milano, forse l'allestimento era un po' diverso. :)

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Messaggio da Etere » 22/08/2016, 15:05

tempest ha scritto:[...]



Io l'ho vista a Milano, forse l'allestimento era un po' diverso. :)
:) Inizialmente avevo pensato che intendevi riferirti a Milano (sapevo della mostra di Mucha a Milano perché seguo abbastanza la "scena" delle mostre temporanee nella penisola), ma dato che avevi scritto "Questa l'ho vista anche io" ho optato per Roma :) anche perché allestimento e opere erano in parte diversi (almeno così mi è parso di capire: quando hanno annunciato Mucha a Roma ho pensato che si trattava della stessa identica mostra di Milano - una mostra, quindi, itinerante tra le due città -, poi però non ho trovato riscontri in tal senso...per es. a Roma mancavano i mobili e le ceramiche della mostra milanese); in ogni caso se non hai visto i disegni dei pannelli della vetrata significa che non erano esposti. C'erano le foto di Mucha con Gauguin?). Anche a Genova c'è una mostra in corso dedicata a Mucha. Siamo circondati dall'Art Nouveau :DD
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Messaggio da tempest » 22/08/2016, 15:53

Etere ha scritto:[...]


:) Inizialmente avevo pensato che intendevi riferirti a Milano (sapevo della mostra di Mucha a Milano perché seguo abbastanza la "scena" delle mostre temporanee nella penisola), ma dato che avevi scritto "Questa l'ho vista anche io" ho optato per Roma :) anche perché allestimento e opere erano in parte diversi (almeno così mi è parso di capire: quando hanno annunciato Mucha a Roma ho pensato che si trattava della stessa identica mostra di Milano - una mostra, quindi, itinerante tra le due città -, poi però non ho trovato riscontri in tal senso...per es. a Roma mancavano i mobili e le ceramiche della mostra milanese); in ogni caso se non hai visto i disegni dei pannelli della vetrata significa che non erano esposti. C'erano le foto di Mucha con Gauguin?). Anche a Genova c'è una mostra in corso dedicata a Mucha. Siamo circondati dall'Art Nouveau :DD
Ah ecco!
Ero convinta che fosse la stessa mostra, itinerante, appunto! La foto con Gaugin non la ricordo, c'erano mobili, ceramiche...
mobili pochi, ceramiche molte.

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Messaggio da Etere » 28/08/2016, 15:29

Etere ha scritto:Uno degli affreschi laterali della Cappella Cybo-Soderini è l' "Invenzione della Vera Croce", del pittore fiammingo Peter van Lint.
In questo affresco è raffigurata Flavia Giulia Elena, madre dell'imperatore Costantino I, nel momento in cui ritrova la Vera Croce (cioè la, presunta, croce sulla quale fu crocefisso il Cristo) in quel di Gerusalemme. Un miracolo - la resurrezione di un giovane favorita dal contatto con la Vera Croce - la indirizza sulla pista giusta ;) da seguire per individuare, tra le tre croci provenienti dal monte Calvario, quella sacra: in pratica, per "testarla", Elena sfiorò con essa il corpo di un povero cadavere il quale immediatamente dopo il contatto con il legno resuscitò dalla morte...

http://imgur.com/jIYve6M

Sopra: la freccia rossa ;) indica il giovane, ancora avvolto nel sudario, resuscitato a nuova vita nell'affresco di van Lint
Immediatamente prima di vedere nella Cappella Cybo-Soderini (o cappella del Crocifisso) l' "Invenzione della Vera Croce", avevo visitato - come ho già (abbondantemente :) ) scritto in precedenza - la Cappella Chigi, quella dei mosaici raffiguranti tra l'altro il Giove "depotenziato" disegnato da Raffaello. Per questo motivo, mentre ero intento a osservare nella Cybo-Soderini il giovane resuscitato di Van Lint, mi è venuto in mente che Giove\Zeus, anche prima dell'intervento "debilitante" di Raffaello nella cupola della Chigi, non è mai stato Onnipotente come il Dio cristiano (parlo di Dio Padre e non del Figlio, perchè il Cristo è in grado di resuscitare un cadavere solo per mezzo dell'intervento del Padre. Scrive infatti Giovanni nel suo Vangelo: "Levarono allora la pietra, Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: "Padre, ti ringrazio di avermi esaudito. Sapevo che mi esaudisci sempre, ma l'ho detto per il popolo che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato". E detto questo, con gran voce gridò: "Lazzaro, vieni fuori!". Egli uscì subito, legato piedi e mani con fasce e col viso coperto da un sudario"). Zeus, il re degli Dèi, non è infatti in grado di resuscitare un morto (nell' "Agamennone" di Eschilo, il Coro dei vecchi Argivi recita: "Ma richiamar con magico incantamento da mortal ferita chi può il sangue che sparso al suol cadea?"*) perchè è vincolato dalle leggi dell'Ananke, della Necessità, cioè dalle leggi di Natura. Non solo, dunque, Zeus non ha questo potere, ma fulmina con la saetta chiunque osi riportare in vita un cadavere: sempre nell'Agamennone eschileo, i versi già citati si concludono sentenziando che "Quei che gli estinti a vita tornar sapea, dal fulmine fu percosso di Giove", alludendo così ad Asclepio, il mitico medico punito da Zeus perchè aveva violato l'Ananke (tra l'altro, a questo proposito, in S. Maria del Popolo, mi era venuta in mente di passaggio anche una questione "teologica" che avevo incontrato in passato leggendo un testo di critica teatrale sull' "Alcesti" di Euripide: perchè Zeus, che in passato aveva saettato Asclepio, non incenerisce alla stessa maniera anche Eracle che nella tragedia euripidea aveva resuscitato la protagonista???? :DD ;) :?: )


* "Eschilo.Tutte le tragedie", pag.225, Rusconi editore, 2007.
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Messaggio da Etere » 29/08/2016, 12:59

Etere ha scritto:[...]


Giove\Zeus non è mai stato Onnipotente come il Dio cristiano. Zeus, il re degli Dèi, non è infatti in grado di resuscitare un morto perchè è vincolato dalle leggi dell'Ananke, della Necessità, cioè dalle leggi di Natura. Non solo, dunque, Zeus non ha questo potere, ma fulmina con la saetta chiunque osi riportare in vita un cadavere: così Asclepio, il mitico medico, fu punito da Zeus perchè aveva violato l'Ananke
In pratica, Zeus fulminando Asclepio non fa altro che ri-affermare il valore delle leggi di Natura. In questo modo, inoltre (a latere), Zeus pone fine anche al potere discrezionale di Asclepio: perché resuscitare Tizio e non Caio? Perché riportare in vita per esempio uno come Capaneo :DD ;) quello de "I sette a Tebe" (secondo una versione del mito egli fu riportato in vita da Asclepio) , e non altri al suo posto? :rolleyes: O tutti o nessuno...
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Messaggio da Etere » 30/08/2016, 13:35

Concludendo, il Dio cristiano è in grado di far resuscitare un morto perché, a differenza di Zeus, è un dio creatore: di conseguenza può disporre a proprio piacimento della vita delle proprie creature, anche riportandole in vita dopo la morte in barba alle leggi di Natura. Resuscitare un cadavere, come avvenuto nel caso di Lazzaro, ha inoltre una evidente funzione diciamo così "propagandistica" ;)
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Messaggio da Etere » 31/08/2016, 21:20

Alcuni anni fa, ho letto un libro di Emanuele Severino su Eschilo. Il libro in questione, che avevo comprato per approfondire in particolare la trilogia dell'Orestea, si intitolava "Il giogo. Alle origini della ragione: Eschilo" (Adelphi edizioni, 1989) e presentava alcuni interessanti paragrafi tra i quali, soprattutto, quello dal titolo "Moira di Zeus e di Asclepio" :) ;)
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Messaggio da Etere » 01/09/2016, 22:36

Secondo Severino, Zeus fulmina Asclepio perchè quest'ultimo interpreta l'esperienza della morte, il morire, come un evento non definitivo. Nelle culture pregreche del bacino del Mediterraneo la morte non coincide con la distruzione definitiva dell'uomo, con il suo annientamento, "perchè la vita dell'uomo è un ciclo infinito di morti e di rinascite, (...) la nascita è una rinascita e la vita è il ciclo infinito delle rinascite". Questo modo di concepire la morte - del quale si avverte appunto l'eco anche in epoca greca - è definito da Severino come «preontologico» (il preontologico, ossia l'elemento "ciclico", continuerà di fatto a convivere nel mondo greco con quel fondamentale punto di vista che definiremo - come vedremo tra poco - "ontologico"). Asclepio vuole dunque "conservare alla morte il senso che essa possiede nel ciclo mediterraneo pregreco delle rinascite. Zeus invece conosce l'irrevocabilità della morte": per Zeus, infatti, la morte è la distruzione definitiva dell'uomo. Per tale motivo questo punto di vista sulla morte viene definito «ontologico». Per Severino, questo modo di concepire la morte "appartiene all'essenza dell'Occidente".
Alcuni brani estratti dal capitolo II ("Attizzare le braci del pensiero", capitolo comprensivo del paragrafo intitolato "Moira di Zeus e di Asclepio" già segnalato in precedenza ) e III ("Eschilo e l'ontologia") del libro di Severino specificano ulteriormente i concetti di cui sopra (le note tra parentesi quadre sono mie):

In Eschilo la convinzione dell'irrevocabilità della morte è del tutto esplicita. (...) Si constata che i morti non ritornano (cioè non si constata il loro ritorno). Si constata che quando gli enti scompaiono in certi modi specifici (ad esempio, quando sono spezzati, schiacciati, bruciati, svenati) non ritornano nell'apparire e cioè sono «morti». Ritornano in altro modo (incubi, nostalgie, ricordi), ma non nel modo in cui ogni giorno la terra, gli uomini, gli animali, le piante ritornano dall'oscurità della notte. (...) Nel pensiero greco la constatazione che i morti non ritornano si trasforma nella persuasione che i morti non ritornano «più». (...) L'annientamento è il morire definitivamente. [Di conseguenza] Quando la morte raggiunge qualcuno, non è più possibile alcuna resurrezione: «l'uom, di cui bevve la polve il sangue, morto una volta è più non sorge. A questo non volle il padre mio rimedio fosse magic'opra d'incanto» ["l'uomo, del quale la polvere bevve il sangue, una volta morto non può più risorgere. Il padre mio, Zeus, ha stabilito che nessun incantesimo potesse porre rimedio alla morte". Così parlò il dio Apollo nelle "Eumenidi" di Eschilo al v.648 e ss.]. Nella civiltà mediterranea pregreca quel mancato ritorno è invece interpretato come una lunga assenza: nella sua interezza, la vita dell'uomo è un ciclo infinito di morti e di rinascite. E l'assenza è breve se la rinascita avviene in una forma diversa da quella che è morta. [Al contrario, invece, come abbiamo già visto] la condizione fondamentale che in Eschilo allontana dal principio del ciclo [delle rinascite] è la coscienza che la morte è andare nel niente. (...) Gli enti che, completamente distrutti, vanno nel niente, non possono più risorgere.
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Messaggio da Etere » 20/09/2016, 21:21

cinque ha scritto:[...]


Io ho visto hopper a bologna
A quanto pare Hopper ha deciso di fare un salto anziché a Torino - dove era in programma per questo autunno - a.... Roma :DD al Complesso del Vittoriano (dal 1 ottobre 2016 al 19 febbraio 2017). Meno male: non c'è bisogno del tramvai da Catania :DD Non mancherò ;) :)
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Messaggio da cinque » 21/09/2016, 9:59

Etere ha scritto:[...]


A quanto pare Hopper ha deciso di fare un salto anziché a Torino - dove era in programma per questo autunno - a.... Roma :DD al Complesso del Vittoriano (dal 1 ottobre 2016 al 19 febbraio 2017). Meno male: non c'è bisogno del tramvai da Catania :DD Non mancherò ;) :)
mah. io ho visto varie mostre di hopper in italia e le ho trovate tutte terribili : quattro quadri della maturità e gli esordi : molto banali e post impressionisti .
ti auguro buona fortuna per Roma .
sono andata anche al whitney , ma non c'era nessuna (dico NESSUNA) opera di hopper, ma solo arte contemporanea ( mi ha fatto perdere tempo). ora renzo piano ha costruito una nuova sede sulla magnifica high line...


mi chiedevi su christo e l 'expo . sono eventi nazional popolari e se cerchi contenuti ne troverai pochi, ma l'allegria, la confusione, le molte persone (a meno che tu sia un misantropo ) valgono la fatica. si respirava in quei mesi un'area di scampagnata, di villaggio vacanza e di parco divertimento molto inusuale per milano ed ancora piu' per i bresciani. in definitiva è stato un successo(non economico).

non riesco a quotar le tue domande.
la mostra di torino si intitolava "il drago e il fiore d'oro". una mostra meravigliosa che, attraverso fantastici tappeti cinesi ,ricostruiva l'antica cultura cinese (al di là del comunismo). molto avveniristico anche l'allestimento.
bellissima anche la mostra di firenze (non parlo di quelle di milano perchè mi pare il tema sia" la gita fuori porta". a proposito non si pronuncia come dici l'artista dell'art nouveau , ma con la ch tedesca aspirata, almeno cosi' diceva la guida)"da kandisky a pollock" : opere sorprendenti per chi non conosce l'arte del900. anche palazzo strozzi ,in mano agli americani , è un'opera d'arte.

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Messaggio da Etere » 21/09/2016, 13:52

cinque ha scritto:[...]


mah. io ho visto varie mostre di hopper in italia e le ho trovate tutte terribili : quattro quadri della maturità e gli esordi : molto banali e post impressionisti .
ti auguro buona fortuna per Roma .
sono andata anche al whitney , ma non c'era nessuna (dico NESSUNA) opera di hopper, ma solo arte contemporanea ( mi ha fatto perdere tempo)
Quasi tutte le opere di Hopper che ho visto sui cataloghi sono conservate al Whitney. Sei stata sfortunata negli States: è naturale mettere in preventivo l'assenza, per via dei prestiti, di alcune opere (anche parecchie), ma non trovarne neanche una deve essere stato spiacevole. Penso che ogni grande museo dovrebbe individuare un certo numero di opere della propria collezione permanente da non destinare ad altri musei per mostre temporanee (un po' come fanno gli Uffizi, che possono contare su una base di opere non prestabili, anche se nel caso di Firenze il discorso gira intorno soprattutto alla stato di conservazione di certe opere. E' anche vero però che se non presti non puoi ricevere prestiti, ecc.).
Per quanto riguarda Hopper a Roma, un'eventuale mostra non esaustiva non sarebbe un problema (d'altronde Arthemisia lavora spesso così): l'importante è "raccogliere i punti" di volta in volta ;) Non c'è fretta...siamo giovani :P
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Messaggio da Etere » 21/09/2016, 14:24

cinque ha scritto:[...]


bellissima anche la mostra di firenze (non parlo di quelle di milano perchè mi pare il tema sia" la gita fuori porta". a proposito non si pronuncia come dici l'artista dell'art nouveau , ma con la ch tedesca aspirata, almeno cosi' diceva la guida)"da kandisky a pollock"
Vabbè, adesso non sottilizzate (tu e la tua guida austriaca) troppo sulla pronuncia relativa al cognome dell'artista dell'art nouveau: avevo precisato la faccenda solo perché mi era venuto in mente che un visitatore al Vittoriano lo aveva chiamato Muscià :DD Tutto qui (e mi aveva anche fatto sorgere il dubbio :P )
A Firenze, in particolare, cosa c'era di Duchamp?
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